Solarium a Levanzo, il gip revoca il sequestro del cantiere. Nessuna irregolarità

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Tutto legale ed autorizzato, nessun abusivismo sulla struttura che da giorni ha sollevato un polverone di polemiche da parte dei cittadini dell’isola di Levanzo: il gip del Tribunale di Trapani, Caterina Brignone, ha infatti disposto la revoca del sequestro del “solarium elioterapico” operato giorni addietro dalla Capitaneria di Porto di Trapani a causa di presunte irregolarità, tali da porre i sigilli alla struttura. Tra le contestazioni, emergeva quella di avere bucato e trapanato le rocce dell’aria marina protetta.

La concessione demaniale marittima era stata rilasciata nel 2020 a servizio della struttura alberghiera denominata “ex posto di ristoro di Levanzo – pensione dei Fenici” tramite l’ex deputato regionale di Forza Italia, Giuseppe Maurici, amministratore unico della società “Manufatti Cementizi Trapanesi”. Il provvedimento del gip, in accoglimento dell’opposizione proposta dall’avvocato Salvatore Longo, difensore della ditta, ha dato atto dell’assenza di irregolarità sia nella fase della richiesta che in quella di rilascio della concessione.

Secondo l’autorità giudiziaria, inoltre, i lavori in corso per la realizzazione del solarium incriminato, non presentano alcuna anomalia né abusi procedurali, alla luce dell’esito positivo del progetto approvato da tutti gli enti competenti ad esprimere un parere, ossia la Soprintendenza di Trapani nonché il Genio Civile e l’Agenzia delle Dogane Trapanesi.

Nessuna invalidità ed inefficacia, quindi, del titolo concessorio essendo, la realizzazione della struttura, pienamente aderente a quelle norme sulla tutela dell’ambiente e del mare. “La decisione del gip – ha affermato l’avvocato Salvatore Longo – sgombra il campo dal travisamento dei fatti che in questi giorni è emerso dalla cronaca e dai social.

Si è trattato – ha aggiunto  Longo – più di un processo alle intenzioni che di un’iniziativa volta a prevenire la reiterazione di condotte presuntivamente punibili, ma che in effetti non appaiono suscettibili di rilievo penale”. Sul caso si era pronunciato di recente anche l’eurodeputato alcamese, Ignazio Corrao che aveva deciso di portare la questione in Parlamento europeo mediante il deposito di un’interrogazione alla Commissione Europea.