“Solarium” a Levanzo, errore uso materiali. Il caso approda al Parlamento Europeo

0
89

“La struttura doveva essere realizzata in legno, invece, sono stati utilizzati altri materiali”: è quanto si legge nella missiva inviata dalla Capitaneria di Porto di Trapani alla Regione Siciliana sul caso del solarium, in fase di costruzione a Levanzo.

Nella nota della Capitaneria si spiega che la piattaforma era stata sì autorizzata, ma non con il materiale in ferro utilizzato per imbullonarla alle rocce, davanti il porto dell’isola. Tutto legale ed autorizzato, quindi, niente di abusivo nella struttura che da giorni ha sollevato un polverone di polemiche da parte degli isolani.

Nonostante le accertate autorizzazioni da parte della Soprintendenza di Trapani, i pareri favorevoli del Genio Civile e dell’Agenzia delle dogane trapanese, la Capitaneria di porto aveva riscontrato irregolarità tali da porre i sigilli alla struttura: tra queste, l’avere bucato e trapanato le rocce dell’area marina protetta. La concessione demaniale marittima era stata rilasciata nel 2020 all’ex deputato regionale di Forza Italia, Giuseppe Maurici, amministratore unico della società “Manufatti Cementizi Trapanesi”.

Il rilascio della concessione era stato richiesto a servizio della struttura alberghiera denominata “ex posto di ristoro di Levanzo- pensione dei Fenici”. A seguito del contestato uso di materiali diversi da quelli autorizzati, il Demanio marittimo, dovrà far rimuovere la struttura e la Regione potrebbe, dal suo canto, revocare la concessione. “L’abuso c’è stato – ha confermato il capo del compartimento marittimo della Capitaneria di Trapani, Guglielmo Cassone.

Abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale alla Regione Siciliana affinché emetta l’ingiunzione nei confronti della ditta per togliere la struttura”. Intanto, il caso è arrivato anche al Parlamento europeo: l’eurodeputato alcamese Ignazio Corrao ha infatti depositato un’interrogazione chiedendo alla Commissione UE di intervenire.

“Quello costruito a Levanzo – ha scritto Corrao – è un volgare economostro,  incompatibile con la tutela ambientale prevista normativa europea. La magistratura accerti come sia possibile che le istituzioni, a vari livelli, possano aver autorizzato uno scempio del genere”.