Smaltimento rifiuti, niente più impianti entro 3 KM dalle città. Regione boccia progetti

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In Sicilia non si potranno realizzare impianti di smaltimento dei rifiuti entro un raggio di tre chilometri dai centri abitati. E questo anche se i piani regolatori prevedono la realizzazione di tali strutture in aree più vicine alle periferie. La Regione siciliana, infatti, ha iniziato a bocciare quasi tutti i progetti per impianti di smaltimento e gestione dei rifiuti di vario genere presentati negli ultimi anni. Una leggina e un articolo di sei righe e mezzo, sono diventati improvvisamente una priorità nelle valutazioni della Commissione tecnica specialistica. Il provvedimento approvato dall’Assemblea Siciliana Regionale la scorsa estate, porterà adesso a una inevitabile revisione del Piano Rifiuti, fra l’altro già in corso, per poter inserire la previsione dei termovalorizzatori. Già da una decina di giorni c’è il via libera del governo nazionale. Quello del divieto di realizzare piattaforme per i rifiuti non più vicino di 3 chilometri dai centri abitati rappresenta una vera rivoluzione. Prima il limite dei 3 km era valido solo per chi intendesse realizzare impianti su verde agricolo o vicino al verde agricolo. Adesso si estende a qualsiasi area. E l’effetto è quello di costringere la Commissione tecnica specialistica a dichiarare non conformi tutti i progetti per impianti di smaltimento o gestione (trito vagliatori e non solo) presentati con le vecchie regole e ancora non esaminati. Non è ancora chiaro che fine faranno gli impianti che già sorgono, e da parecchi anni, in zone quasi limitrofe ai centri abitati. Di certo non potranno essere smantellati ma probabilmente dovranno essere riammodernati anche dal punto di vista della sicurezza ambientale.