Sindacatura a Calatafimi, Ingroia ci riprova ma cambia alleati. Triade per le sinistre

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L’ex magistrato, oggi avvocato, Antonio Ingroia, tenterà ancora di diventare sindaco. Stavolta lo farà nella sua cittadina, Calatafimi, i cui sindaci, negli ultimi 15 anni, sono stati raggiunti da inchieste giudiziarie, anche abbastanza pesanti. L’ultima, ‘Ruina’, ha causato le dimissioni del sindaco Antonino Accardo e per questo i calatafimesi potranno ritornare alle urne il 10 e 11 ottobre prossimi.

Ingroia correrà quindi per la poltrona di primo cittadino come già aveva fatto, circa un anno fa a Campobello di Mazara quando, in antitesi al sindaco uscente, ottenne da quest’ultimo una sonora batosta: 67% contro neanche il 19. Ma mentre nella cittadina campobellese l’ex magistrato andò a contrastare una coalizione di centro-destra, aveva fra gli alleati anche Cento Passi, nella sua Calatafimi potrebbe essere sostenuto proprio da quello schieramento.

Qualche area di sinistra potrebbe sostenerlo ma i gruppi più forti al suo fianco dovrebbero essere quello vicino all’ex deputato Nicola Cristaldi, gli autonomisti, il movimento VIA, Forza Italia e Diventerà Bellissima. Il centro-sinistra, ovviamente, presenterà un suo candidato a sindaco. Ieri sera una nuova riunione, conclusasi a notte fonda, ha stretto cerchio sulle nomination.

Tre i papabili, una donna e due uomini. Tra questi, ancora una volta, l’esponente del PD, Salvatore Gucciardo, vice-preside in pensione, da decenni residente ad Alcamo ma che mai ha perduto i legami con la ‘sua’ Calatafimi. Gucciardo, alle amministrative del 28 aprile 2019,  aveva raccolto 722 voti,  pari al 18,12%, superato nettamente dall’eletto Accardo e dal suo antagonista Cristaldi.