Sicilia, conoravirus. Settore turistico in ginocchio

0
77

L’economia siciliana fanalino di coda in Italia ancora più in ginocchio a causa del coronavirus. In un mese sono stati bruciati quasi 150 milioni di euro. Il danno più evidente è nel turismo con gli alberghi vuoti. Succede purtroppo anche ad Alcamo. L’Hotel Centrale ha subito disdette. Per esempio in questo mese di marzo avrebbe dovuto ospitare insegnanti e scolaresche italiane ed estere per scambi culturali e gemellaggi. Arrivano disdette di turisti per i periodi estivi anche se la direzione dell’Hotel Centrale ha giustamente invitato a pazientare. Alla Battigia di Alcamo Marina fino ad oggi le prenotazioni avrebbero retto ma si spera che venga superata al più presto questa situazione che ha messo in ginocchio l’Italia con gravissime ripercussioni in tutti i settori economici e finanziari. Intano esattamente fra un anno verrà inaugurato ad Alcamo Marina il nuovo albergo in costruzione nell’ex Petrolgas. Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci ha chiesto a Roma una sospensione degli oneri fiscali e contributivi, un piano di investimenti quinquennale e l’estensione degli ammortizzatori sociali al settore turistico. I dati più eclatanti vengono dunque proprio dal settore turistico. “Gli hotel — annota il presidente di Federalberghi, Nico Torrisi — sono semideserti, e per la categoria è un danno che non si recupera. Ancora più grande il danno stimato per le gite scolastiche”. «Per gli agriturismi — osserva Roberto Caruana di Terranostra/Coldiretti — il calo delle prenotazioni raggiunge picchi del 70 per cento rispetto all’anno scorso”. Con il turismo si arresta anche il settore dei trasporti. “Al netto dei biglietti aerei — soldi che comunque non restano in Sicilia — il danno può essere stimato in oltre 90 milioni tra Punta Raisi e Fontanarossa”.I ricavi — calcola il presidente dell’associazione di categoria Asstra, Claudio Iozzia — subiranno una contrazione del 50 per cento”. Abbiamo parlato solo del turismo uno dei settori portanti dell’economia Sicilia, ma purtroppo è l’intero sistema produttivo in coma in una regione dove si registra il maggior numero dei disoccupati, che stando così le cose sono purtroppo destinati ad aumentare.