Il Comune di Alcamo punta sulle aree di contrada Fegotto da destinare agli insediamenti industriali. “Tale progetto è inserito nel nuovo Piano regolatore- dice Saverio Messana- presidente del consiglio Comunale ed è all’esame del Genio civile che ci ha chiesto l’integrazione di documenti per potere dare il nulla osta”. Le aree sono quelle che ricadono nel territorio di Alcamo. Nella stessa contrada, ma nel territorio di Calatafimi Segesta, imprenditori alcamesi hanno realizzato i loro padiglioni industriali ed oggi occupano oltre mille e 500 persone. I tributi vanno a rimpinguare le casse del Comune di Calatafimi. Nel gennaio scorso dodici imprese hanno creato l’Hub Fegotto, la prima rete di aziende nel territorio di Calatafimi Segesta a raggiungere questo traguardo.
Attraverso un piano operativo l’Hub Fegotto ha definito un percorso per valorizzare la territorialità: portare la fibra ottica in tutta l’area, intervenire sul Piano Urbanistico Generale (PUG) per migliorare la viabilità e l’illuminazione della rete stradale, valutare l’opportunità di fondare una comunità energetica volta a ridurre l’impatto ambientale, favorendo il processo di sviluppo delle energie rinnovabili. In questa direzione intende marciare con il nuovo Prg il Comune di Alcamo che punta ad avere una zona industriale con tutti i benefici che derivano per il territorio. Ma i tempi si prevedono ancora molto lunghi per la redazione del Prg per il quale è stato avviato lo studio di compatibilità idraulica. Intanto nella zona artigianale di contrada Sasi, istituita quasi trenta anni fa, c’è fame di aree. Trenta le aziende che vi operano con oltre 250 posti di lavoro. “Ma i lotti ricadenti sul viale principale sono esauriti. “Abbiamo già avuto la disponibilità del Comune – dice Giovanni Marchese presidente provinciale settore produzione della Cna-, ma occorre fare presto per realizzare le opere di urbanizzazione nelle strade secondarie in modo da avere a disposizione nuovi lotti, una quindicina, che mediamente sono di 500 metri quadrati. Le aziende ne richiedono quasi sempre due”. Sollecitata anche la creazione a Sasi del Centro servizi per le aziende artigianali.