Selinunte, tre colonne tornano al Tempio G. Apposita “Giornata nazionale di studio”

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Tre colonne saranno ricollocate nel Tempio G di Selinunte, uno dei più grandi dell’antichità. L’intervento, promosso nell’ambito del “Progetto di valorizzazione del parco archeologico di Selinunte e finanziato con 5 milioni di euro, è volto al restauro e alla ricomposizione di alcune parti del tempio, fra cui le tre gigantesche colonne del lato meridionale che saranno ricollocate con i relativi capitelli. Il Tempio G, che risale al V secolo a.C., è lungo ben 109 metri e largo 50,  ciascuna colonna era alta oltre 16 metri e l’intero edificio raggiungeva circa i 30 metri. La costruzione durò alcuni decenni e i suoi elementi, nonostante la completezza della struttura architettonica, non vennero mai rifiniti fino al crollo di alcune importanti parti a causa, probabilmente, di eventi naturali. Al progetto stavano  lavorando già dal 2010 gli archeologi Valerio Massimo Manfredi, archeologo, Oscar Mei (docente di Archeologia classica presso l’Università di Urbino e direttore della missione  archeologica a Cirene), Claudio Parisi Presicce (soprintendente dei Beni culturali di Roma Capitale e membro di numerose missioni archeologiche italiane e internazionali) intenti ad avviare, quanto prima, importanti collaborazioni scientifiche con le principali università siciliane. In progetto anche il recupero del cosiddetto “Fuso della Vecchia”, la colonna restaurata nel 1832 dallo scultore Valerio Villareale su commissione del Duca di Serradifalco. In programma per il prossimo anno l’organizzazione una Giornata nazionale di studio, nel corso della quale saranno presentati al mondo scientifico i risultati delle ricerche svolte sul Tempio G, indagini archivistiche, bibliografiche, iconografiche, il rilievo fotogrammetrico a laser scanner 3D e la mappatura dei materiali con cui fu costruito.