Scuola siciliana, metà delle Province senza Provveditore

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Scuola siciliana senza vertici ministeriali in questo inizio anno. A denunciare una situazione che definiscono insostenibile, i sindacati della scuola: Flc Cgil. Cisl e Uil scuola locali. Dal primo gennaio, metà delle province siciliane sono senza provveditore agli studi, il cui incarico è scaduto con la conclusione dell’anno. In più, la poltrona più importante, quella di direttore dell’Ufficio scolastico regionale, è vacante ormai da 8 mesi. E non è detto che il direttore in pectore, Stefano Suraniti, individuato dal ministero dell’Istruzione uscente Lorenzo Fioramonti, si accomoderà veramente in via Fattori. Perché il neo ministro, Lucia Azzolina, potrebbe indicare un nome e lei gradito e spostare in avanti l’insediamento del nuovo capo dell’istruzione siciliana. In altre parole, come lasciano intendere Adriano Rizza, Francesca Bellia e Claudio Parasporo, che hanno inviato una nota al Miur e alle rispettive segreterie nazionali, la scuola siciliana potrebbe rimanere ancora in alto mare per qualche mese. “Dal maggio del 2019 – spiegano nella nota – la Sicilia è priva del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. Dal 31 dicembre 2019 i dirigenti reggenti degli Uffici scolastici territoriali di Trapani, Caltanissetta/Enna, Siracusa e Agrigento sono decaduti e ad oggi non sono stati rinnovati dal ministero, nonostante sia stato espletato l’interpello; il prossimo 26 gennaio scadranno anche le reggenze di Messina e Ragusa. Di fatto – aggiungono – la quasi totalità delle province siciliane è o sarà senza dirigente territoriale con gravi ripercussioni”. Ormai da diversi anni, gli organici degli uffici territoriali sono al lumicino perché non si fa seguito al turnover dovuto ai pensionamento. E ad aggravare la situazione, adesso, si aggiungono le poltrone vacanti dei vertici. “Gli uffici, già in grave sofferenza d’organico – continuano i rappresentanti dei lavoratori – non garantiscono il loro funzionamento a pieno regime e diventa assai complicata l’interlocuzione e quindi la risoluzione dei problemi che coinvolgono il mondo della scuola siciliana”.