Scoperti 22 lavoratori irregolari nel trapanese. 300.000 euro di sanzioni per ristorazione e attività ricettive

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Lotta al lavoro nero nel settore turistico-alberghiero, in particolare nelle strutture ricettive (alberghi, residence, case vacanze, b&b) e poi ristoranti e bar. I finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno messo in campo una vasta e mirata attività investigativa hanno eseguito ispezioni, nelle ore serali, nei confronti di una ventina di attività dislocate su tutto il territorio della provincia trapanese (isole comprese) procedendo al controllo delle autorizzazioni e della regolarità delle posizioni lavorative del personale. Nel corso dei blitz, sono stati riscontrati complessivamente ventidue lavoratori totalmente “in nero” (più di un quarto di tutto il personale controllato) tra cui un minorenne e tre lavoratori irregolari.

Elevate sanzioni, su tutto il territorio provinciale, per oltre 300.000 euro. Gli accertamenti successivi hanno permesso di rilevare che cinque di tali lavoratori (2 a Marsala, 2 a Mazara del Vallo, 1 a Castelvetrano), oltre a prestare la loro attività lavorativa “in nero”, percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Per i percettori del reddito di cittadinanza. Per loro è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica oltre che la segnalazione all’INPS per la restituzione di quanto indebitamente percepito.

Per otto delle imprese controllate (bar, ristoranti e B&B) i finanzieri hanno proposto la sospensione dell’attività per avere superato la soglia del 10% dei lavoratori in nero rispetto al totale del personale. I controlli, che si inquadrano tra i compiti della Guardia di Finanza volti alla repressione del lavoro sommerso in ogni settore economico, verranno ripetuti sia con altre operazioni a tappeto che a macchia di leopardo.