Scomparsa dell’alcamese Impellizzeri, fatto fuori per debiti. Inquirenti non avrebbero dubbi

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Il cambio del PM alla guida delle indagini ha rallentato la consegna della relazione contenente gli esiti dell’autopsia e i risultati della comparazione del DNA ha notevolmente rallentato i tempi necessari a sapere se effettivamente quel cadavere, rinvenuto a Castelnuovo Sotto, in Emilia, appartenga a Gaetano Impellizzeri, l’alcamese scomparso nel 2014. La procura di Reggio Emilia, fin dall’inizio, pare non avere dubbi mentre continuano a vivere nell’incertezza le due figli dell’ex agente di commercio. Secondo gli investigatori Gaetano Impellizzeri sarebbe stato ucciso, a colpi di pistola, a causa di rapporti con pericolosi criminali originari del messinese. Nulla, invece, c’entrerebbe la mafia.

Il movente ipotizzato è quello dei debiti dell’alcamese che avrebbero interessato le tre persone indagate, accusate a vario titolo di omicidio, occultamento di cadavere, detenzione di arma clandestina e di aver commesso il reato al fine di occultarne un altro. Sul retro di quella casa colonica nel reggiano si è arrivati grazie a un’indagine del 2022. L’ i carabinieri hanno scavato, su indicazione di uno degli indagati, de hanno ritrovato a colpo sicuro colpo il cadavere che dovrebbe essere quello dell’agente di commercio scomparso nel 2014, all’età di 47 anni, dopo aver preso un volo da Trapani Birgi a Bergamo. a prova regina per l’identificazione è certamente il test del DNA i cui risultati tardano ad arrivare. Nel 2014, quando Impellizzeri smise di dare notizie di sé ai familiari, la Procura di Palermo aprì un fascicolo di scomparsa senza previsione di reato. Lo scorso anno, invece, un’altra indagine penale ha schiuso i nuovi scenari.

Separato, due figlie (che oggi hanno 30 e 33 anni) e una nuova compagna, Impellizzeri ad Alcamo per 18 anni aveva girato la zona come rappresentante di elettrodomestici per conto di un’azienda che aveva sede nel viale Europa. Nel 2005 aveva deciso di tentare un’avventura imprenditoriale in proprio e si era messo a fare il grossista. Purtroppo, come raccontò anche l’anziana madre Eleonora Ammoscato alla trasmissione ’Chi l’ha visto?’, non aveva il polso per trattare con fornitori e clienti: si fidava di tutti, dando merce senza pretendere garanzie. L’attività così fallì poco dopo. Nel 2011 venne riabilitato come agente di commercio, e iniziò a operare nel settore della compra-vendita di autovetture. Gli affari all’apparenza andavano bene, tanto che aveva deciso di aprire un autosalone a Isola delle Femmine, dove era andato a vivere in un appartamento con la nuova compagna. Gli inquirenti ipotizzarono che Gaetano quel 10 febbraio 2014 dovesse incontrarsi con qualcuno che doveva affiancarlo nel nuovo business: forse potenziali soci che potevano fornirgli i capitali per l’avvio dell’attività. Prese quel volo alle 6,45 del mattino e svanì nel nulla.