Rogo su Monte Bonifato domato, partita bonifica. Certa la causa dolosa. 170 ettari bruciati

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Ventotto ore di lavoro, incessante, che hanno stremato gli operatori e che sono servite per salvare il salvabile. L’incendio su monte Bonifato è adesso spento ma bisogna adesso effettuare la bonifica, cominciata durante la notte, che andrà avanti per alcuni giorni. Massima attenzione quindi perché le fiamme, qualora arrivassero forti raffiche di vento, potrebbero pericolosamente ripartire. Il bilancio del rogo è gravissimo.

Il fuoco ha percorso circa 170 ettari attaccando gli alberi del demanio Fastuchera prima e della riserva ‘Bosco d’Alcamo’. Caduti alcuni vecchi alberi che erano più che maturi e che sarebbero con il tempo, prima o poi, collassati a terra. Il personale della Forestale è stato sulla montagna alcamese, ininterrottamente, per più di 24 ore sostenuto dalle squadre della protezione civile che ha portato di tutto: Croce Rossa, Anpas, Fire Rescue e anche alcune associazioni provenienti dai comuni vicini. Il bilancio è drammatico e superiore, come area percorsa dal fuoco e come vegetazione distrutta, a quello già terribile del settembre del 2012. Durante le operazioni di spegnimento si è anche temuto per le numerose abitazioni di contrada San Nicola e per i ripetitori di radio e tv.

Determinante è stato, per domare l’incendio, l’intervento di cinque canadair che si alternavano nei lanci d’acqua e tre elicotteri del SAB. Un impegno di velivoli che, alle casse pubbliche, è costato circa 200.000 euro. I primi risvolti delle indagini parlano di incendio doloso. Qualcuno, ancora una volta, ha operato con folle lucidità. Ha appiccato il fuoco in una zona di sterpaglie secche, a Fastuchera nei pressi dell’area demaniale, da dove soffiava il vento. Un paio sarebbero stati gli inneschi e un paio potrebbero essere i promani. La polizia municipale si è già portata avanti nelle indagini cominciando anche ad analizzare le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza. A breve il comune dovrebbe aderire al progetto ‘Occhio Virtuale’ che nell’agro ericino, su iniziativa dell’associazione ‘Sos Valderice’, pare stia dando buoni risultati. Videocamere a raggi infrarossi, quindi in grado di catturare immagini anche nell’oscurità, collegate costantemente alla centrale di controllo. Un’iniziativa suggerita anche dal prefetto di Trapani ai sindaci della provincia.