“Riforma terme crea sviluppo” dicono tre sindaci. Parco termale da sfruttare

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L’intero sistema termale in Sicilia si regge su una legge vecchissima e superata, promulgata addirittura più di mezzo secolo fa, esattamente nel 1956. E dire che la nostra isola è dotata di importanti risorse termali che potrebbero giocare un ruolo importante nel rilancio dell’economia. Risorse che però, spesso e volentieri, non sono state per nulla sfruttate come l’aria termale che sorge fra Alcamo, Calatafimi e Castellammare del Golfo. Sulla recente proposta di riforma delle legge termale, prima firmataria la marsalese Eleonora Lo Curto, e sull’attuale panorama siciliano si era espresso, nei giorni scorsi, il presidente nazionale di Federterme, Massimo Caputi, che aveva criticato la proposta parlando di necessità di azzerare l’intera sistema terme in Sicilia.

Nel dibattito sulla questione si sono inseriti i sindaci di Alcamo, Calatafimi e Castellammare  che hanno diramato una nota congiunta: “La legge di riforma del settore termale in Sicilia è una normativa necessaria, non più rinviabile poiché mette finalmente ordine in un intero comparto – scrivono Surdi, Gruppuso e Rizzo –  garantendo così sviluppo e legalità dimostrando che, per una volta, la nostra Regione, è capace di mettersi al passo con le procedure europee, in questa particolare fattispecie rendendo concrete le previsioni della direttiva Bolkenstein».  “È una legge che crea sviluppo e occupazione in un territorio che soffre per la diseguaglianza e la mancanza di opportunità per i giovani. Inoltre è molto importante – sottolineano Nicola Rizzo, Francesco Gruppuso e Domenico Surdi -, che la Regione siciliana dia anche un riscontro ai comuni termali attraverso una royalty sulle tasse di concessione che sia vincolata alla promozione e alla valorizzazione del territorio in cui ricadono le sorgenti termali, al fine di innescare meccanismi virtuosi tra le realtà imprenditoriali e le amministrazioni comunali, per creare le migliori sinergie di sviluppo e di lavoro”.

La storia del mancato pieno utilizzo delle terme Segestane e Gorga è vecchia come il cucco. Diverse iniziative sono via via svanite nel nulla come quella avviata, nei primi anni duemila, dal sindaco di Castellammare del Golfo, Giuseppe Ancona, che aveva sottoscritto un’intesa proprio con FederTerme per realizzare un vasto e moderno parco termale che avrebbe potuto, e potrebbe dare ancora, ricchezza e lavoro ai comuni confinanti di Alcamo, Calatafimi e Castellammare.