Rifiuti, 5.000 tonnellate di “umido”alla Sicilfert. Boccata d’ossigeno per il trapanese

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Sicilfert

Buone notizie per il trattamento dell’umido in Sicilia, arriva quella che potrebbe rappresentare una svolta per alleviare ulteriormente le emergenze. La Sicilfert di Marsala, che era stata sequestrata e poi restituita ai titolari, è pronta a ritornare in funzione. Il Libero Consorzio di Trapani ha già emesso un’ordinanza che consentirà di conferire ai sindaci del territorio 5 mila tonnellate per i prossimi 30 giorni. Una buona notizia per i comuni mentre la Regione continua a lavorare per riattivare gli impianti fermi del Polo di Castelvetrano.

“Da mesi portiamo avanti dei tavoli tecnici in assessorato per riunire tutti i soggetti interessati – ha detto l’assessore regionale ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – per trovare soluzioni ai problemi che emergono. Un grazie particolare voglio rivolgerlo al prefetto di Trapani per l’impegno e la fattiva collaborazione che stanno contribuendo alla normalizzazione della gestione dei rifiuti nel trapanese”. L’altro impianto pubblico, quello del Polo di Castelvetrano, chiuso per il fallimento dell’Ato, potrebbe a breve ritornare nelle disponibilità dei Comuni. Vertici e tavoli tecnici si stanno susseguendo per definire gli adempimenti necessari al ripristino. Lavori in corso anche per l’impianto di Bisacquino, altra struttura della Sicilia occidentale, per il quale si sta cercando di sbloccare un finanziamento per favorire la riapertura.

Intanto ad Alcamo, da alcuni giorni, ha ripreso a funzionare il ritiro a domicilio degli ingombranti, anche RAEE. Negli ultimi mesi, infatti, il servizio ha funzionato a singhiozzo e con un furgone troppo piccolo per le esigenze di una popolazione di 45.000 abitanti. Il risultato è stato quello di attese troppo lunghe per potere smaltire gli ingombranti o, nel peggiore dei casi, l’abbandono scriteriato in strada di frigoriferi, armadi e lavatrici. La situazione, comunque, rimane ancora critica seppur sembri procedere verso livelli almeno decorosi. Bisognerà adesso vedere come e dove l’amministrazione comunale troverà i fondi per ripianare l’impennata dei cisti del servizio in vista dell’assestamento di bilancio previsto, dalla legge, entro il 31 di luglio. L’unica via percorribile, secondo le norme e secondo gli uffici, è quella di un nuovo aumento della TARI sia per le famiglie che per le attività produttive.