Riesame scagiona torrettese Badalamenti, decade mandato internazionale

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Il Tribunale di Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giovan Battista Badalamenti. I giudici hanno ritenuto insussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico del 69enne, unico aspetto al centro dell’impugnazione avanzata al Riesame dall’avvocato Alessandro Ricci del foro di Perugia, che difende il torrettese. Giovanbattista Badalamenti era stato sospettato di fare parte della famiglia mafiosa di Torretta con un ruolo strategico nei rapporti fra Palermo e New York, ed ai primi di novembre era sfuggito al fermo della Direzione distrettuale antimafia. Il Gip Filippo Serio lo aveva quindi dichiarato un «fuggitivo». Con il provvedimento del Riesame è però venuta meno l’efficacia del mandato di arresto internazionale che era stato spiccato dopo la dichiarazione della latitanza. Bisognerà, però, attendere almeno 45 giorni per conoscere nel dettaglio le motivazioni. Il fermo di Badalamenti – disposto ma poi non eseguito – era stato annunciato nel corso della conferenza stampa dell’otto novembre scorso assieme a quelli del borgettano Francesco Rappa, del balestratese Giacomo Palazzolo, di Salvatore Prestigiacomo di 54 anni, Salvatore Prestigiacomo e Isacco Urso di Torretta, e la palermitana Maria Caruso, 39 anni, tutti indagati per associazione mafiosa e altri reati nel corso dell’operazione eseguita dall’FBI e dallo SCO della polizia. In tutto 17 misure cautelari in contemporanea tra Palermo e New York per mafia ed estorsioni ma molto meno quelle convalidate