Reddito di cittadinanza, scoperti 133 ‘furbetti’. Anche anagrafiche fasulle a Castelvetrano

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Sono ben 133 i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza scoperti, a Castelvetrano e nell’hinterland, dalla Giardia di Finanza. Persone che non avevano i requisiti per ricevere il sussidio e che così avevano lucrato, complessivamente, più di un milione e mezzo di euro. Le indagini sono state portate avanti dai finanzieri nell’ambito dei controlli alla spesa pubblica. I 133 percettori indebiti del reddito di cittadinanza sono stati scovati grazie all’attento esame della documentazione acquisita dalle Fiamme Gialle del comando di Castelvetrano, dirette dal capitano Mario Boreggio, e presentata a suo tempo a corredo delle domande. Il dato contenuti sono stati incrociati con le branche dati in uso alla Finanza, nonché con opportuni accertamenti “sul campo” per appurare la veridicità di quanto indicato dai richiedenti del sussidio economico.

Inoltre le Fiamme Gialle hanno anche scoperto gravi carenze comportamentali di alcuni beneficiari che si erano allontanati dai loro figli minorenni. Una situazione che non permette di considerare tali minori componenti del nucleo familiare dal quale siano stati distolti. Una variazione anagrafica che deve essere fornita al momento della presentazione delle domande per ottenere il reddito di cittadinanza. È stato così verificati che fra i 133 indebiti percettori, ventiquattro avessero indicato nel proprio nucleo familiare anche i relativi figli minori allontanati ottenendo, in tal modo, maggiori importi a titolo di sussidio per un totale complessivo di quasi 291mila euro. Le persone denunciate sono state anche segnalate all’INPS per l’immediata sospensione del sussidio e per il recupero delle somme indebitamente percepite, ammontanti ad oltre un milione e mezzo di euro. Il risultato raggiunto è stato ottenuto dai finanzieri grazie alla quotidiana attività di intelligence operata dal corpo che, assieme alla valorizzazione degli elementi informativi di rischio (i cosiddetti alert) acquisiti tramite consultazione delle banche dati in uso, fonti aperte e altri attori istituzionali, hanno consentito una dettagliata selezione dei target individuati