Pulizia terreni, termini scaduti da 12 giorni. Comune di Alcamo dovrebbe multare sé stesso

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Dal 14 giugno scorso, quindi da più di dieci giorni, gli alcamesi ma anche i cittadini degli altri comuni, avrebbero dovuto ripulire i terreni incolti per eliminare sterpaglie e rovi secchi che, con l’arrivo del grande calcio, potrebbero alimentare notevolmente eventuali incendi. Nei cieli, negli ultimi giorni, alcuni elicotteri hanno effettuato controlli scattando anche foto da recapitare agli enti preposti al rispetto delle ordinanze. Molti si sono messi in regola con l’intervento dei mezzi meccanici e la realizzazione dei viali tagliafuoco. Altri non lo hanno ancora fatto e sono quindi scattati i controlli da parte della polizia municipale. Previste sanzioni e multe anche abbastanza salate.

Il provvedimento del comune di Alcamo prevede quindi che ad ottemperare alle disposizioni debbano essere i proprietari dei terreni o gli affittuari. Nell’ordinanza non si legge invece alcun provvedimento sanzionatorio per gli enti locali (Anas, Ferrovie, Libero Consorzio e lo stesso comune di Alcamo) che non effettuano gli interventi necessari a diminuire il rischio incendi e quindi a tutelare la pubblica incolumità. Aree che diventano anche ricettacolo di rifiuti, insetti e animali.

E’ il caso, fra tanti, di questo appezzamento di terreno di proprietà dell’ente locale alcamese e che sorge, in mezzo ad alcune palazzine, di fianco al distaccamento dei vigili del fuoco. In questo caso, alla luce dell’ordinanza, la polizia municipale può soltanto segnalare e chiedere al dirigente comunale di fare intervenire gli operai della ditta incaricata. Non può fare altro nonostante gli uffici dei caschi bianchi si trovino, in linea d’area, a duecento metri da quel degradato terreno incolto. Sarebbe infatti il colmo che il comune di Alcamo multasse sè stesso come accadde. Per esempio alcuni anni fa, quando dalla polizia municipale partirono multe alle scuole (medie, elementari e dell’infanzia che sono comunali e che quindi utilizzano fondi assegnati dallo stesso ente) per scorrettezze nella differenziazione dei rifiuti. Insomma una branca del Comune di Alcamo che contravvenzionò un’altra branca dello stesso Comune di Alcamo. Non sappiamo se poi vennero pagate ma di certo furono recapitate ai dirigenti scolastici.