Decoro, ad Alcamo discariche anche in centro storico. Rifiuti di ogni genere e tanti materassi

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Sono entrate in funzione ad Alcamo da qualche tempo tre videocamere mobili modello ‘”E-killer flex 2.0″. Si tratta di occhi in grado di monitorare, anche nella più assoluta oscurità, le aree sprovviste di videosorveglianza e che sono spesso oggetto di abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni genere, anche ingombranti e pericolosi, trasformandosi in vere e proprie discariche a cielo aperto. Le video-trappole sono già entrate in funzione dopo l’acquisto delle batterie sostitutive e l’attivazione della copertura assicurativa in caso di furto, incendio e atti vandalici.

Le cose però sul territorio comunale alcamese, proprio in materia di abbandono di rifiuti, non sono molto migliorate. Gli ‘sporcaccioni’, infatti, non buttano via i rifiuti soltanto nelle zone periferiche e nelle strade poco transitate, ma spesso e volentieri anche in pieno centro storico. Impossibile entrare nella mente degli incivili come  quelli, ad esempio, che hanno abbandonato un intero salotto, divano e poltrone, lungo la statale 187 ad Alcamo Marina. In pieno centro storico, invece, sorge questa discarica. Siamo in via Girolamo Caruso all’angolo con via Madonna della Catena. Lì vicino ci sono scuole, la chiesa madre, il commissariato di polizia. Oggetti vari in plastica, mensole in legno, grossi sacchi neri e anche un copriwater.  Fino a un paio di giorni fa, per circa due settimane, una serie di materassi è rimasta accatastata in via Ugo Foscolo, trafficatissima arteria molto utilizzata da chi si reca ad Alcamo.

Le ‘amenità’ comunque, nonostante il grande impegno dell’assessore Alberto Donato, sono sempre tante. Innanzitutto l’erbaccia e la sporcizia che regnano sovrane in via Pia Opera Pastore. Qui gli arbusti non sono più alti un metro come era capitato prima ma stanno ugualmente crescendo e ‘promettono’ molto bene. Poi l’area dei rubinetti al bottino comunale dove gli alcamesi si trovano quasi sempre a riempire bidoni e bottiglie in un immondezzaio a cielo aperto. Anche qui la zona è frequentatissima, pure dalle autobotti che trasportano l’acqua. Nessuno riesce a vedere e a individuare gli ‘sporcaccioni’.

Un fenomeno sociale di difficile lettura, quello di gettare scriteriatamente ogni cosa e dappertutto, che ad Alcamo diventa ancora più incomprensibile se si mette in relazione a quanto accadeva fino a una decina di anni fa. La pulizia del territorio alcamese era un fiore all’occhiello e il servizio di raccolta veniva additato fra i migliori della Sicilia. Anche nella differenziata Alcamo si era insediata ai primi posti in ambito nazionale. A un certo punto cosa è accaduto? Gli alcamesi, approfittando forse di un servizio esageratamente zoppicante e per lungo tempo, hanno perduto del tutto il loro senso civico i materia di pulizia e rifiuti. Ci sarebbe anche una lettura opposta: le negligenze, durate a lungo, dell’amministrazione comunale nel gestire la raccolta dei rifiuti potrebbero avere indotto anche i più civili a trasgredire. Insomma “il servizio non funziona e allora mi faccio giustizia da solo”. E non ci sono videocamere-killer che possano bastare.