Processo a medico Tumbarello. Ordine chiede di costituirsi parte civile

0
353

L’Ordine dei medici della provincia di Trapani e i comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento a carico del medico campobellese Alfonso Tumbarello che ha curato il boss Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Il professionista è imputato davanti al gip di concorso esterno in associazione mafiosa. Per mesi ha prescritto analisi e cure al capomafia che utilizzava all’epoca l’identità del geometra Andrea Bonafede, paziente di Tumbarello appunto. Per i Pm Gianluca De Leo e Piero Padova e l’aggiunto Paolo Guido il medico sapeva in realtà perfettamente che le prescrizioni erano per il boss. Tumbarello si è sempre difeso sostenendo che il vero Bonafede gli chiedeva esami e ricette per il suo cancro al colon spiegandogli che non si faceva visitare allo studio affinché non si sapesse della sua patologia. Il geometra l’avrebbe anche invitato a mantenere il segreto sulla sua patologia per motivi di riservatezza. Alfonso Tumbarello venne arrestato il 7 febbraio scorso con l’accusa di avere avuto un ruolo determinante nella latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Nel luglio scorso ottenne i domiciliari e lasciò il carcere su richiesta degli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo. Il medico campobellese aveva infatti superato i 70 anni e per questo il giudice ritenne possibile deliberare una misura meno grave rispetto a quella del carcere. Secondo la procura avrebbe visitato personalmente Matteo Messina Denaro per cui avrebbe saputo benissimo la verità: non poteva non sapere che quell’uomo non fosse il suo paziente, vale a dire Andrea Bonafede. Insomma sapeva che si trattasse del boss mafioso latitante da quasi trenta anni e poi arrestato lo scorso 16 gennaio, alla clinica La Maddalena di Palermo, dove si trovava per effettuare terapie per la sua patologia oncologica che, dopo alcuni mesi, lo ha portato alla morte.