PRG o PUG ad Alcamo? Trombino opta per il primo. Rinviata mozione di ABC e M5S

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La maggioranza ci aveva provato nell’agosto scorso quando una mozione presentata da ABC venne votata dall’aula. Una direttiva finalizzata ad accantonare l’iter di revisione del PRG, quindi la revoca dello schema di massima approvato il 13 maggio del 2019, e ad avviare invece l’iter del “PUG”, il Piano Urbanistico Generale’, il nuovo strumento urbanistico introdotto dalla legge regionale numero 19 del luglio dello scorso anno.

Adesso cambio di rotta. La stessa maggioranza, alla luce anche di nuove direttive, ha proposto la mozione per riavviate l’iter del PRG e abbandonare l’idea PUG. La proposta è stata di un altro consigliere comunale di ABC, Leonardo Maniscalchi. Per fare chiarezza sull’iter da seguire è stato convocato in consiglio comunale Giuseppe Trombino, progettista del piano regolatore e valente docente universitario.

L’intervento del professionista ha spinto il massimo consesso civico alcamese a non pronunciarsi sulla mozione e a rinviarla ad altra seduta. Il professionista ha spiegato che l’iter del revisionando PRG è abbastanza avanti ed inoltre conta su incarichi professionali e sul lavoro di commissioni. Passaggi questi che significano anche spese per le casse comunali. Inoltre, ha detto Trombino, alcuni aspetti dei PUG possono essere anche calati nel piano regolatore generale. Insomma la strada da seguire sarebbe proprio quella della revisione del piano regolatore generale anche per altri due motivi: lo schema di massima approvato nel 2019 è assolutamente modificabile e il PUG nasconde anche aspetti da chiarire.

Di certo la programmazione urbanistica ad Alcamo procede a passo di lumaca. Da otto anni si dibatte sulla necessità di un nuovo strumento urbanistico in una città in cui sono migliaia gli edifici costruiti abusivamente e poi sanati. Ma qual è la novità sostanziale del PUG? Quella dell’introduzione della partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati tra i principi fondamentali per la pianificazione del territorio. Insomma una nuova fase di empasse che rende ancor di più ‘carta straccia’ quel cronoprogramma’ a suo tempo sottoscritto dall’assessore Vittorio Ferro. Allo stato attuale sembra infatti impossibile stabilire quando Alcamo avrà un nuovo strumento urbanistico che possa rilanciare l’edilizia.