Prevenzione da ‘botti’ e giochi pirotecnici. Sequestro a Palermo da due tonnellate

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Tanto pericolosi per uomini e animali quanto dannosi per l’ambiente. Ci sono studi della Società Italiana di Medicina Ambientale in merito ai botti di Capodanno certamente preoccupanti. Durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili del 6% del Pm10, le polveri sottili, nelle città italiane, ma nella sola notte di Capodanno si registra un incremento abnorme che raggiunge valori medi su 24 ore quasi triplicati rispetto al normale limite giornaliero. Inoltre, secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza tra il 2012 e il 2022 sono stati registrati in Italia sei morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di San Silvestro. Anche per queste ragioni le forze dell’ordine hanno incrementato i controlli per evitare il diffondersi di giochi d’artificio illegali e irregolari, quindi molto più pericolosi di quelli leciti.

Nel palermitano i finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno sottoposto a sequestro più di un milione 130mila artifici pirotecnici custoditi all’interno di un magazzino di proprietà di una ditta operante nel settore della fornitura all’ingrosso di prodotti per casalinghi. I militari hanno immediatamente constatato il mancato rispetto di qualunque norma di sicurezza che consentisse di detenere le merci pericolose nel rispetto delle disposizioni previste, a tutela dell’incolumità pubblica, per gli esercenti che si occupano della commercializzazione di prodotti pirotecnici. Le Fiamme Gialle hanno pertanto scoperto una vera e propria “santabarbara” rinvenendo e sottoponendo a sequestro circa due tonnellate di materiale esplodente che, tra l’altro, risultava stoccato, con enormi rischi, vicino a materiale altamente infiammabile. Nel corso degli accertamenti, il responsabile dell’attività non è stato in grado di esibire le previste certificazioni di prevenzione incendi. Il titolare dell’impresa stato quindi denunciato non soltanto per commercio abusivo di materiale esplodente ma anche per il mancato rispetto delle prescrizioni impartite in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.