Presenza di cinghiali alla riserva dello Zingaro, paura per tre turisti

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Intervento notturno del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano della Stazione di Palermo nella Riserva naturale orientata dello Zingaro per portare in salvo una comitiva di escursionisti pugliesi assediati da un branco di cinghiali. In tre, due uomini di 26 e 32 anni e una donna di 27, tutti della provincia di Bari, nel tardo pomeriggio di ieri hanno lasciato l’auto all’ingresso lato san Vito Lo Capo per un’escursione.  Hanno imboccato il sentiero alto fino a Borgo Cusenza quando, mentre iniziavano la discesa, hanno notato gli animali che si avvicinavano minacciosi. Presi dal panico e preoccupati che potessero attaccarli, sono riusciti a rifugiarsi nei bagni di un casolare e lanciato l’allarme attraverso il  112. La centrale del 118 ha allertato il Soccorso Alpino che ha fatto partire una squadra di tecnici a bordo di un fuoristrada. Gli uomini del Sass, dopo averli raggiunti sono riusciti a localizzarli. Grazie alla collaborazione del Corpo Forestale della Regione Siciliana, che ha garantito l’ingresso ai sentieri, la squadra ha raggiunto il rifugio mettendo in fuga i cinghiali con il rumore del mezzo ed i fari. I tre sono stati quindi rifocillati e riportati alla loro auto. Stessa situazione si è verificata il 16 agosto di cinque anni fa quando due cuccioli  di cinghiali si sono avvicinati al bagnasciuga per fare un bagno in mare.

Dopo l’insolito siparietto venne dato incarico all’Azienda delle Foreste  di monitorare il territorio della Riserva dello Zingaro per cercare di quantificare il numero dei cinghiali che vivono all’interno dei mille e 700 ettari di quest’oasi verde che si affaccia sul Golfo di Castellammare, con sette chilometri di costa. La decisione è stata presa dopo che lo scorso 16 agosto due cuccioli di cinghiali si erano avvicinati al bagnasciuga per fare un bagno a mare. Un insolito siparietto alla Riserva dello Zingaro, meta di migliaia di visitatori e ben gestita dall’Azienda foreste.  All’interno della Riserva si svolgono anche iniziative per far conoscere la civiltà contadina e quindi preservarne la memoria il tutto deve avvenire in sicurezza. Spesso purtroppo la Riserva è stata attaccata da incendi opera della mano criminale dell’uomo distruggendo macchia mediterranea, palme nane e anche animali morti perché circondati dal fuoco e quindi senza possibilità di fuga. Ora l’appello ai visitatori di fare la massima attenzione per la presenza di cinghiali