Presentato il festival delle Orestiadi, Mediterraneo sempre al centro. Poi le favole di Calvino

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Favole, sogni e utopie tra tradizione e innovazione, narrazione e ricerca, fra parola, musica e immagini. Si muoverà così quel senso di utopica poesia che anche quest’anno contrassegnerà le Orestiadi di Gibellina, il festival giunto alla sua 42esima edizione e nato dalla volontà dell’alcamese Ludovico Corrao, ex sindaco di Alcamo e Gibellina e poi senatore. Nei progetti e nelle scelte, dell’edizione 2023 a guidare il Festival saranno le commistioni, identitarie e stilistiche, tra linguaggi diversi. Sarà il mediterraneo l’area, prima culturale e poi geografica, interessata e monitorata dalle Orestiadi. Poi spazio alle favole come grande omaggio a Italo Calvino per il centenario della sua nascita. Da Elio Germano ad Alessio Boni, da Peppino Mazzotta a Ernesto Tomasini, da Silvia Ajelli a Maria Grazia Cipriani, da Franco Maresco e Mimmo Paladino, da Enrico Stassi a Mario Venuti, tanti i protagonisti della quarantaduesima stagione della kermesse