Percorso sconosciuto per il castello di Calatubo, nessun cartello stradale

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Qualcuno ha mai visto ad Alcamo o nel circondario un cartello stradale indicante il castello di Calatubo? Impossibile che accada. Sul territorio non ne esistono. E’ questo forse un segnale di una splendida roccaforte dimenticata e abbandonata da tutti, ovviamente dalle istituzioni, ma curata e amorevolmente dall’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo’.

Lo dicono le immagini di questa mattina. Non c’è alcuna indicazione stradale che indichi come si arriva all’antico maniero che sovrasta il confine fra il comune di Alcamo e la provincia di Palermo. Anzi moltissimi cittadini non sanno nemmeno come il castello possa essere raggiunto.

La veccia costruzione, appartenuta alla famiglia nobile dei principi Papè di Valdina, venne donata, ad un prezzo simbolico al comune di Alcamo circa un ventennio fa. Da allora il degrado è costantemente aumentato e, negli ultimi anni, i crolli hanno deturpato quella che rappresenta una splendida opera. Da alcuni giorni sono cominciati i lavori di restauro.

Il cantiere però questa mattina è rimasto chiuso per un guasto al furgone che trasporta le due squadre di operai composte da 3 unità ciascuna. L’intervento, finanziato dal Golfo di Castellammare per un importo di 276.404 mila euro, rientra nell’ambito tematico Turismo Sostenibile “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”.

Somme certamente irrisorie rispetto ai milioni che servirebbero per restaurare l’intero castello ma che però potranno servire a realizzare una recinzione, a mettere in sicurezza alcuni locali ed a consolidare mura a rischio crolli.

I lavori hanno preso il via alcuni giorni dopo la consegna, avvenuta martedì 25 maggio, alla ditta Scancarello Gaetano s.r.l. di Palermo.