Patto “ndrangheta – mafia” per 10 KG di cocaina al mese. Droga fino a Mazara

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La droga, soprattutto cocaina, dalla Calabria giungeva fino a Mazara del Vallo, stesso percorso seguito anche dai 21 arresti effettuati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziario di Palermo. La mafia e la ‘dnragheta avevano sottoscritto un patto per trasportare almeno dieci chilogrammi di cocaina al mese dalla Calabria a Palermo.

Lo stupefacente, talvolta intercettato dagli investigatori allo svincolo autostradale di Buonfornello, giungeva fino a Mazara del Vallo, cittadina dove è stata arrestata la 47enne Mariella Di Majo, donna che percepiva il reddito di cittadinanza.

La collaborazione per portare la cocaina dalla Calabria in Sicilia era stata raggiunta tra la famiglia dei Barbaro che guida la potente ‘ndrina di San Luca, e quella palermitana dei Fascella, che storicamente gestisce i traffici di droga alla Guadagna, mandamento mafioso di Villagrazia-Santa Maria di Gesù. In carcere sono anche finiti Giuseppe e Salvatore Fascella che fra l’altro, assieme alla Di Majo e ad altri tre indagati, percepivano il reddito di cittadinanza.

Negli ultimi mesi le forze dell’ordine avevano fermato sei corrieri che trasportavano grosse quantità di droga in auto, nascoste in doppifondi che si aprivano con sistemi meccanizzati. Il traffico di stupefacenti, per non dare nell’occhio, avrebbe avuto ruoli importanti in due insospettabili, anche un bancario in pensione, Salvatore Orlando, e una disoccupata Veronica Cusimano, ufficialmente disoccupata, entrambi palermitani.

Sono stati seguiti dalle Fiamme Gialle fino in Calabria dove avrebbero concordato i dettagli delle spedizioni. Per riconoscersi, al momento dell’incontro, usavano la parola d’ordine “cagnolino” che ha dato anche il nome all’operazione dei finanzieri diretti dal colonnello Gianluca Angelini.

Oltre ai Orlando e Cusimano e alla mazarese Di Majo, gli altri arresti hanno riguardato quattro calabresi, due catanesi, quattordici palermitani e un uomo di Villabate. Uno degli indagati non è stato rintracciato. Sono stati anche sequestrati in Calabria, 11 veicoli, 12 terreni e tre aziende. Un appartamento invece a Palermo.