Niente da fare. Il progetto di riqualificazione della palestra già esistente del plesso scolastico Pina Bernardo, presentato dal comune di Alcamo per essere finanziato con i fondi del PNRR, è stato bocciato. La notizia l’avevamo anticipata il 23 agosto scorso ma qualche giorno dopo, nella risposta ad un’interrogazione dei consiglieri Cassarà e Grillo, è stata confermata per iscritto dall’assessore Mario Viviano. I due esponenti della lista Alba, gruppo di opposizione alla giunta Surdi, avevano inoltrato i loro quesiti il 23 giugno nell’ambito di un’interrogazione riguardante le palestre scolastiche, la loro mancanza e la loro eventuale progettualità. Poco di concreto è venuto fuori dalla risposta dell’esecutivo.
Grillo e Cassarà avevano per esempio chiesto che si facesse qualcosa per i plessi san Giovanni Bosco e Lombardo radice, scuole particolarmente affollate ma prive di un minimo di locale chiuso per effettuare attività fisica. Per la scuola di via Pia Opera Pastore l’area ci sarebbe, quella fra la materna e i locali dell’IPAB. L’assessore Viviano ha risposto che la giunta si sta riservando di valutare quel sito compatibilmente, però, con il progetto già esistente e finanziato della realizzazione di uno skate park. Per la Lombardo Radice – si legge sempre nella risposta all’interrogazione del gruppo consiliare Alba – occorre innanzitutto individuare un’area idonea che sorga nelle vicinanze della scuola. Per fare ciò l’esecutivo – scrive l’assessore Viviano – definisce certamente apprezzati eventuali suggerimenti da parte del consiglio comunale.
Grillo e Cassarà si sono poi interessati della lunga storia dei lavori di ristrutturazione della scuola Nino Navarra e della sua palestra. Le opere – ha risposto la giunta – sono in uno stato di progettazione avanzata e, per una spesa di 300.000 euro, sono state inserite nel piano triennale delle opere pubbliche. Fin qui la risposta dell’interrogazione dalla quale però non si evince perché mai il comune di Alcamo non abbia deciso di sfruttare l’occasione del PNRR per dotare le scuole di palestre, preferendo invece la ristrutturazione, fra l’altro poi non accolta, di una struttura già esistente.