‘PalaDangelo’ di Alcamo, punto e a capo. Vandali fanno festa e caos su competenze

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Il possesso del PalaDangelo, il palasport fino a qualche tempo fa utilizzato come hub vaccinale, è certamente dei vandali. La struttura è stata infatti nuovamente al centro, come avvenuto una decina di anni fa, di radi che hanno distrutto quasi tutto. Il possesso reale è quindi di bande di giovani balordi mentre quello burocratica danza da un ente all’altro. E’ il caso di fare chiarezza anche perché, rimanendo la struttura ‘terra di nessuno’, si andrà certamente incontro a gravi e pesanti danni alle casse pubbliche. Nel 2017 l’ex provincia assegno il Paladangelo al comune di Alcamo, in concessione gratuita. Dopo anni di incapacità dell’amministrazione comunale di recuperare e riaprire il palasport, arrivò la pandemia e l’impianto venne adibito ad hub vaccinale. proprio in quest’ultimo periodo arrivò la decisione dell’ex provincia di Trapani di recidere dal contratto con il Comune chiedendo un nuovo accordo con 50.000 euro annui per la concessione. Alcamo, ovviamente, non accettò e la concessione decadde. O almeno sarebbe dovuta decadere. Il condizionale è d’obbligo perché proprio qui si ingarbugliano le carte. L’ASP, smontate le strutture vaccinali, a chi avrebbe dovuto restituire il Paladangelo? Al comune dal quale lo ha ricevuto o al Libero Consorzio il reale proprietario? nel palazzetto alcamese non si fanno più vaccini da oltre un anno eppure l’ex provincia non avrebbe ancora ricevuto la consegna dell’immobile.

Dagli uffici dell’ASP sostengono che il palazzetto è stato riconsegnato a chi lo aveva concesso, vale a dire il comune di Alcamo, ma quest’ultimo afferma che ciò non è avvenuto anche perché l’ente locale non avrebbe diritto ad usufruire dell’impianto per la rescissione dell’accordo del 2017. Insomma non si sa, al giorno d’oggi, di chi sia il possesso burocratico del Paladangelo, ma dicerto si conosce che appartiene totalmente ai vandali e alle loro incursioni. Un film rivisto, tale e quale, dopo dieci anni. Sperpero di denaro pubblico, a questo punto anche dell’impianto di videosorveglianza che venne acquistato e installato dal comune di Alcamo, quando era gestore del Paladangelo. A cosa sono servite infatti le telecamere se il palasport di contrada Sant’Anna è ridotto in queste pietose condizioni? Se il comune di Alcamo non intendeva sborsare all’ex provincia un canone così elevato, figuriamoci adesso con danni di almeno centomila euro. Fra le altre cose c’è da rimettere a posto il parquet danneggiato, durante la campagna vaccinale, da alcune abbondanti infiltrazioni di acqua piovana. E quale società sportiva potrà mai avanzare proposta di gestione con tante e costose opere da dovere effettuare? Davvero difficile trovare una soluzione e il Paladangelo, uno dei palazzi dello sport più belli della Sicilia, rischia di marcire definitivamente.