‘PalaDangelo’ di Alcamo chiuso, Libero Consorzio chiede 50.000 euro annui al Comune

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Uno dei palazzetti più belli della Sicilia occidentale ma quasi da sempre alle prese con il disinteresse della amministrazioni pubbliche. Il ‘PalaDangelo’, dopo il suo utilizzo come hub vaccinale, è nuovamente sbarrato per la scelta del Libero Consorzio di chiedere al comune di Alcamo, al quale lo aveva affidato gratuitamente nel 2017, un canone da 50.000 euro all’anno. Un cambio delle condizioni previsto dalla stesso accordo sottoscritto nel luglio del 2017 dal sindaco Surdi e dal commissario dell’ex provincia.  Il ‘PalaDangelo’ è ritornato così a disposizione del Libero Consorzio Comunale di Trapani nel maggio 2021. L’ente intermedio propose poi al comune di Alcamo, non soltanto il canone da ben 50.000 l’anno ma anche l’onere economico di effettuare la ristrutturazione necessaria dopo le copiose infiltrazioni d’acqua piovana nell’ottobre del 2021. A queste condizioni, ovviamente,  il comune di Alcamo e l’assessorato allo sport, nel frattempo assegnato a Gaspare Benenati, non avrebbero mai potuto accettare. L’assessore, però, da uomo che effettivamente ha praticato attività sortiva, circa due mesi fa è ritornato alla carica, dopo che il PalaDangelo dall’ASP è stato finalmente riconsegnato all’ex provincia, comunicando  la disponibilità a gestire lo splendido palasport ma con condizioni ben diverse. Il Libero Consorzio non ha ancora riposto e i tempi si preannunciano abbastanza lunghi. Basti ricordare che lo stesso ente, pressato dall’opinione pubblica per la grande pagina di sport che sta vivendo la città di Trapani, Ma visto che ancora non hanno fatto non ha ancora predisposto il bando per assegnare lo stadio provinciale al patron del club granata, Valerio Antonini, che in quella struttura ha già speso grosse cifre. Il PalaDangelo, progettato un primo momento come palatenda ai tempi d’oro della pallacanestro femminile alcamese, venne poi costruito a tempo di record nei primi anni duemila dall’ex provincia regionale di Trapani sotto il costante interesse dell’assessore alcamese dell’epoca, Rosario Asta. Chiuse i battenti durante la sindacatura Bonventre per il fallimento della Megaservice, la società partecipata dell’ex provincia che si occupava degli impianti sportivi. Da allora la struttura cominciò ad essere vandalizzata fino a ridursi in condizioni pietose. L’amministrazione Surdi, entratane in possesso nel luglio del 2017, mai riuscì a completare i lavori di ristrutturazione e di riparazione dei danni causati dai radi vandalici. Poi, quando finalmente tutto stava per essere completato, arrivò l’ASP che prese in carico il palasport per farlo diventare hub vaccinale.