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lunedì, Maggio 12, 2025
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Dolci con la droga fatti da un diciassettenne di San Vito Lo Capo. Madre finisce in ospedale (VIDEO)

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Nel film ‘A Natale mi sposo’ Massimo Boldi, sciagurato e distratto chef, preparò una torta piena zeppa di marijuana facendo sballare tutti i commensali. Una finzione cinematografica, ovviamente, ma a San Vito Lo Capo, invece, un 17enne ha effettuato qualcosa di molto simile e reale. Il giovane è stato arrestato. Tutto è stato scoperto dai carabinieri perché la madre del ragazzo, che aveva mangiato i biscotti fatti in casa dal figlio, è finita al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Dagli accertamenti è emerso che il 17enne, di buon mattino, aveva offerto alla

madre per colazione la specialità che lui stesso aveva appena preparato. La donna, notando il bell’aspetto, ne mangiava due e, a distanza di poco tempo, accusava dei dolori tali da necessitare del ricovero presso la struttura ospedaliera. Lì veniva scoperto  che fra gli ingredienti c’erano sostanze stupefacenti. I Carabinieri hanno quini eseguito una perquisizione personale sul ragazzo e domiciliare nell’abitazione di San Vito Lo Capo.  Venivano quindi rinvenuti e sottoposti a sequestro 2 involucri di hashish (del peso complessivo di 750 gr.), 40 dosi di chetamina (per un peso di 16 gr.), 220 grammi di marijuana, oltre 2000 euro in contanti e diversi sacchetti di “biscotti stupefacenti” appena sfornati. Il diciassettenne, a seguito dell’udienza di convalida, è stato collocato in una comunità di recupero del territorio.

Immobili da demolire ad Alcamo, delibera annullata. Interviene la procura

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Arriva in consiglio comunale l’annullamento d’ufficio della delibera consiliare del 24 aprile 2014 nella parte in cui sottrae gli immobili alla demolizione per destinarli a finalità di interesse pubblico.  La delibera è stata contestata dalla Procura della repubblica di Trapani con note inviate al Comune, sia con una sentenza della Cassazione penale del 2022 che di fatto hanno sancito la illegittimità della   delibera che fu adottata dal consiglio comunale 10 anni fa. Si tratta di 28 immobili acquisiti che non contrastano con rilevanti interessi urbanistici, ambientali e non soggetti a vincoli, venivano sottratti alla demolizione per destinarli a finalità pubbliche. Ventisei immobili invece, già acquisiti dal Comune ricadenti in zone di inedificabilità relativa sempre da destinare a finalità pubbliche. Ma queste finalità non sono state perseguite. Le case abusive interessate a questa delibera sono distribuite a macchia di leopardo su tutto il territorio soprattutto nelle contrade Canalotto, Calatubo, Palmeri, Maruggi, Alcamo Marina, Modica, Faranda, Valle Nuccio, Scampati e Vitusi.

In teoria dovrebbero essere demolite ma la Terza commissione consiliare ha approvato un emendamento da potare in consiglio comunale, che “sbloccherebbe una situazione che è  rimasta   congela   da   dieci   anni     e   che     oggi   é   ritenuta   illegittima   della sentenza della Cassazione Penale. Con le proposte della Terza commissione “si   consentirebbe    ad   alcune   famiglie   di   potere   vedersi immediatamente assegnata in uso abitativo la  costruzione realizzata abusivamente o destinandoli ad altri usi , sociali e così via, previsti dalla legge evitando la demolizione. Secondo la Cassazione andava esaminata la situazione di immobile per immobile invece la delibera del 2014 approvò un unico  blocco. L’abusivismo edilizio ha caratterizzato quasi tutto il territorio alcamese tanto che con le varie sanatorie sono stata presentate oltre 12 mila domane. Ne restano da esitare circa 4 mila e 500. L’esame è ripreso dopo oltre un anno e mezzo  con l’affidamento delle pratiche a sei tecnici privati poiché il responsabile dell’ufficio è andato i pensione il 31 dicembre 2022

Depuratore di Alcamo, riavvio prossima settimana. Timori per molitura olive

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Da lunedì partiranno le prove per capire se l’impianto possa avere subito altri danni oltre a quelli facilmente visibili. I lavori al depuratore comunale di Alcamo sono in dirittura d’arrivo seppur con qualche lieve ritardo sula tabella di marcia. Entro la fine della settimana in corso verrà fatto il cablaggio dei cavi e si procederà anche alla manutenzione della cabina di trasformazione. Nei primi giorni della prossima settimana si riattiverà la struttura di vallone Nuccio, partendo dal cuore pulsante del depuratore, il reattore biologico. Entro fine mese tutte le funzioni dell’impianto dovrebbero ripartire.

I lavori di ripristino dei cavi elettrici rubati erano stati affidati alla ditta campana SIGE di San Sebastiano al Vesuvio, la stessa che è subentrata alla Delfino nella gestione del depuratore. a San Sebastiano al Vesuvio. Gli interventi, per un ammontare di 132.457 euro, si sarebbero dovuti concludere una settimana fa ma il reperimento del materiale ha fatto slittare la scadenza. Gli impianti si sono fermati nella notte fra domenica 15 e lunedì sedici settembre. Una banda di ladri, indisturbata per mancanza nel sito della videosorveglianza, rubò circa 350 metri lineari di cavi elettrici, sia quelli sotterranei che quelli della rete aerea. Da un mese esatto, quindi, i reflui fognari prodotti dalla città di Alcamo finiscono direttamente in mare dal torrente Canalotto. Acqua scura, maleodorante e carica di fanghi fognari che sta procurando danni ambientali notevoli.

Adesso, partita la campagna olearia, si teme che qualche produttore possa scaricare nella condotta fognaria i residui della molitura delle olive. Un’abitudine, purtroppo, spesso presentatasi in passato ma che quest’anno sarebbe molto più dannosa per l’ambiente. Con il depuratore fermo, infatti, tutto finirebbe direttamente in mare. In tal senso la ditta che gestisce gli impianti di vallone Nuccio e la squadra ambiente della polizia municipale di Alcamo hanno intensificato i controlli.

Trapani nomina direttore generale dell’ATI idrico, arriva dal comune di Pescara

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L’ATI idrico di Trapani non è probabilmente la più lenta della Sicilia ma certamente è fra le meno celeri. Tanti adempimenti da fare che le hanno fatto perdere anche i recenti finanziamenti del PNRR per la depurazione. La struttura, come altre della nostra isola, è commissariata per la mancata individuazione del gestore. L’ATI intanto pensa a darsi vertici burocratici. Nell’ultima seduta l’assemblea, convocata dal presidente Francesco Gruppuso, sindaco di Calatafimi, ha proceduto a nominare il Direttore Generale sulla base della proposta del Cda.

Si tratta dell’ingegnere Pierluigi Carugno attualmente Direttore Generale al comune di Pescara che a partire dal 1 novembre si trasferirà a Trapani per assumere la direzione del’ Assemblea Territoriale Idrica per chiudere l’ultimo passaggio al Sistema Idrico Integrato cercando di arrivare al soggetto gestore unico. L’assemblea dei sindaci ha poi approvato la proposta di deliberazione VIA/VAS e quella per il bilancio consuntivo 2023. La seduta fiume, di oltre 3 ore, è stata anche caratterizzata dall’approvazione di una delle delibere più importanti ovvero l’atto conclusivo della Via/Vas del Piano di Ambito che determina una delle condizioni abilitanti per i futuri finanziamenti. Il presidente Gruppuso ha infine portato in aula la nota del presidente della regione Renato Schifani che di fatto non ha permesso all’Ati Trapani di sedersi ad un tavolo di concertazione con la stessa regione, al fine di trovare una soluzione al piano economico finanziario del sistema idrico trapanese proposto ed approvato in disequilibrio nel dicembre del 2021.

La governance ha anche avuto modo di illustrare il monitoraggio dei finanziamenti ottenuti durante il 2024 per la crisi idrica in cui l’Ati è stata da coordinamento ai soggetti attuatori, ovvero i comuni, delle opere di mitigazione idrica consistenti principalmente nel revamping di pozzi, con una migliorata efficienza idrica provinciale di oltre 250 litri al secondo. Tra gli ultimi interventi finanziati ci sono a Castellammare del Golfo con i pozzi di Inici,  Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Vita, san Vito Lo capo e Calatafimi/Segesta.

Mega impianto fotovoltaico. I sindaci d della Valle del Belice in rivolta

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I sindaci di Gibellina e Santa Ninfa  e di tutta la Valle del Belice dicono no alla realizzazione di un impianto agro-fotovoltaico in contrada Le Forche sul territorio di Santa Ninfa, a confine con Gibellina, Il progetto è della società ‘Tozzi green’, un impianto di 48 mega watt con pannelli installati su una superfice di 50 ettari. I sindaci dicono no e sono pronti  alla mobilitazione. “Così facendo si elimina completamente il paesaggio fonte di ispirazione di Mario Schifano per il suo ciclo della natura”, dice il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera. Il parere contrario del primo cittadino è legato al fatto che l’appezzamento di terreno, seppur di competenza del Comune di Santa Ninfa, si trova  accanto al Cretto di Burri  e di fronte il museo d’arte contemporanea ‘Ludovico Corrao’.  “Mi appello al Presidente della Regione Renato Schifani, a tutti gli artisti e a tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore la bellezza e il destino di Gibellina, affinché non si perpetri questa violenza inaudita sulla città e su tutto il territorio del Belìce”, ribadisce il sindaco Sutera.     Al progetto della ‘Tozzi green’ ha espresso parere negativo la soprintendenza ai beni culturali di Trapani. L’assessorato ha richiesto la riduzione di almeno 16 mega watt, eliminando la fila di pannelli solari vicino la strada provinciale 37 e inserendo anche laghetti all’interno dell’area.     “La realizzazione di quell’impianto rappresenta una grave minaccia per l’identità culturale e paesaggistica del territorio”, ha dichiarato il deputato regionale Pd Dario Safina.

Domenica gara di slalom sul Monte Bonifato, evento di ‘Promoter Kinisia’

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Al via le iscrizioni e comitato organizzatore al lavoro per varare la settima edizione dello slalom  “Città di Alcamo “sul Monte Bonifato. La gara, in programma domenica prossima è la quartultima. Il 27 ottobre si corre ad Avola. Anche quest’anno la provincia di Trapani ha ospitato diverse gare,  affidate all’organizzazione del Promoter Kinisia, presieduta da Peppe Licata. Al via una decina di piloti alcamesi. Nell’ultima edizione sono stati sono stati 52 i piloti che hanno tagliato il traguardo. Vinse Girolamo Ingardia. Il tracciato è di 2.950 metri con nove postazioni e  4 barriere per rallentare la velocità. Da fare tre volte. D sistemare molti punti del manto stradale. Le verifiche delle auto sabato pomeriggio in piazza Bagolino. Domenica alle 8,30 la partenza della prima auto. Il continuo cambio di regolamenti e le alte spese che bisogna affrontare stanno scoreggiando a partecipare tanti piloti appassionati di questo sport. Sui tornanti del Monte Bonifato si sono svolte tredici edizioni delle cronoscalate, la prima nel 1963. Ad Alcamo sono tantissimi gli appassionati di automobilismo e c’è tanta nostalgia per avere annullato una competizione che rappresentava anche un fattore economico e di promozione turistica per la città poiché tanti piloti venivano il venerdì da varie parti della Sicilia, Calabria e altre regioni. Con lo slalom i piloti sono quasi tutti del Trapanese e Palermitano.

Scuola parigina di teatro terrà il suo workshop a Castellammare del Golfo. Dal 18 al 25 ottobre

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La scuola francese di teatro TAC, ha scelto Castellammare del Golfo per un workshop residenziale in Italia dal 21 al 25 ottobre. Gli attori della compagnia e un gruppo selezionato di allievi storici della scuola parigina che parteciperà al workshop arriveranno venerdì nella cittadina castellammarese per visitare il territorio trapanese. La scuola francese di teatro ‘TAC’ Tapriràle porte del suo laboratorio teatrale ai cittadini di Castellammare del Golfo- e non solo- dal 21 al 25 ottobre, offrendo l’opportunità di scoprire o approfondire l’arte del teatro. I partecipanti al laboratorio lavoreranno su corpo, mente, emozioni e dinamica del movimento, migliorando la connessione con se stessi, con gli altri e con il pubblico. È possibile frequentare uno o entrambi turni orari dalle 11 alle 13 o dalle 19 alle 21. Il laboratorio si concentrerà sulla costruzione del « corpo scenico », la voce e la presenza sul palco. I partecipanti lavoreranno su corpo, mente, emozioni e dinamica del movimento, migliorando la connessione con se stessi, con gli altri e con il pubblico. Il workshop si concluderà il 25 ottobre con uno spettacolo finale ispirato a Lisistrata, l’opera classica di Aristofane, dove i partecipanti saranno i protagonisti.  Il progetto con la scuola francese è  realizzato con la collaborazione del CAI e il patrocinio gratuito del Comune di Castellammare del Golfo.

Cade un’aggravante, boss in libertà. Anche Nicola Accardo e Vincenzo La Cascia

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Tornano liberi i fedelissimi di Matteo Messina Denaro, coloro che ricevevano i pizzini del bosso durante la sua lunghissima latitanza. La decisione è stata assunta dalla Corte d’appello di Palermo chiamata dalla Cassazione a rideterminare le pene inflitte a boss e gregari di Cosa nostra nel belicino. Il venir meno di un’aggravante ha determinato notevoli sconti per gli imputati e, di conseguenza, diverse scarcerazioni eccellenti. A lasciare la cella anche due bosso condannati al 41 bis e ritenuti fedelissimi del padrino castelvetranese, Nicola Accardo capomafia di Partanna e Vincenzo La Cascia. capoclan di Campobello di Mazara. Entrambi finirono in manette in un blitz che venne denominato Anno Zero, una operazione dei carabinieri e della Dda di Palermo che colpì la rete di protezione del boss e puntò al cuore della famiglia del ricercato: in cella finirono due suoi cognati Gaspare Como e Rosario Allegra, poi deceduto, oltre a diversi fiancheggiatori, capimafia ed estortori. Nel 2019 in abbreviato vennero condannati  complessivamente a un secolo e mezzo di carcere. Poi ci fu l’appello che si concluse nel 2021 con conferme pesanti. La Cassazione, però, nel 2023 rimandò tutto ai giudici di secondo grado del capoluogo siciliano per valutare l’esistenza della aggravante del reimpiego economico dei proventi dell’attività mafiosa. A distanza di un anno una nuova sezione della corte si è pronunciata rideterminando le pene proprio in virtù del venir meno della circostanza aggravante. Gli “sconti” che ne sono seguiti hanno rimesso in libertà, per scadenza dei termini di custodia cautelare, Nicola Accardo boss di Partanna detenuto al 41 bis, Vincenzo La Cascia, capomafia della cosca di Campobello di Mazara,  Andrea Valenti, parente dei favoreggiatori storici del boss di Castelvetrano, i Bonafede, Filippo Dell’Aquila, Angelo Greco, Calogero Guarino, Giuseppe Tilotta, Antonio Triolo, Raffaele Urso.

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