Operazione “Fox”, la Procura di Marsala chiede rinvio a giudizio per 11 persone

0
353

Erano stati accusati dalla Procura di Marsala, a vario titolo,  di traffico e spaccio di cocaina nell’ambito dell’operazione antidroga “Fox” che lo scorso maggio 2023 aveva fatto luce su un traffico di cocaina da Catania a Marsala. La Procura marsalese ha adesso chiesto il rinvio a giudizio per undici delle persone coinvolte: si tratta, in particolare di Pietro Marino, Agatino Lorenzo Abate, Loris Carmelo Abate, Carlo Frazzitta, Vincenzo Fabio Licari, Gaspare Maurizio Giannone, Vincenzo Andrea Giannone, Giuseppe La Mantia, Francesco Vinci, Riccardo Giacalone e Alberto Giacalone.

Secondo le indagini, condotte dai Carabinieri di Marsala, due chili di cocaina avrebbero raggiunto, ogni mese, partendo da Catania, la cittadina lilibetana attraverso l’utilizzo di autovetture a noleggio intestate a due società marsalesi.  Circostanza questa volta a favorire lucrosissime entrate illecite per i trafficanti. La droga, infatti, sarebbe stata ceduta ai  pusher locali per l’approvvigionamento delle piazze di spaccio cittadine. Per tali fatti erano state  quattordici le persone indagate, sei delle quali arrestate: tra queste ultime, il marsalese Vincenzo Fabio Licari.

Nei confronti di quest’ultimo, percettore fra l’altro del reddito di cittadinanza, era stato disposto il sequestro di automobili, un chiostro – bar e case, frutto, secondo gli inquirenti, di attività illecite. L’uomo, infatti, attraverso vari prestanomi, avrebbe avuto la piena e diretta disponibilità, insieme alla moglie, di due immobili, una casa su tre livelli, un chiosco, noto come “Bar Pieruccio”,  nei pressi dell’ospedale Borsellino di Marsala, costruiti abusivamente, oltre a  due auto e due ciclomotori.

Il tutto per un valore non giustificabile rispetto ai redditi dichiarati. Nell’ambito della stessa indagini vennero sottoposte a sequestro preventivo, due società di vendita a noleggio veicoli con sede a Marsala: si trattava delle “Mari Autonoleggi”: una delle due era intestata, all’indagato Pietro Marino per il quale è stato adesso chiesto rinvio a giudizio. I veicoli dell’azienda di autonoleggio venivano proprio utilizzati per il trasporto della droga.

E molte delle indagini si sono svolte proprio con intercettazioni fuori e dentro la concessionaria. Fu proprio Marino a dare avvio all’inchiesta: quest’ultimo, infatti, venne arrestato nell’ottobre del 2020 per detenzione a fini di cessione di 158 grammi di cocaina, custodita in una stanza annessa agli uffici della Mari Autonoleggio. In quell’occasione furono trovati 38mila euro in contanti.