Operazione Aspide, dipendenti coinvolti sospesi dall’ASP. Inchiesta partita da denuncia Consagra

0
694

Più volte l’attuale commissario dell’ASP di Trapani, Vicenzo Spera, ha lamentato pubblicamente il malcostume delle raccomandazioni e delle pressioni per incarichi e assunzioni. Spera, completamente estraneo alle ultime indagini, guida proprio l’amministrazione che negli ultimi anni è stata nell’occhio del ciclone con un paio di vastissime inchieste anti-corruzione. Adesso, dopo l’ultima bufera dell’operazione ‘Aspide’, il commissario ha disposto la sospensione immediata dal servizio dei sei dipendenti coinvolti nelle indagini: Giuseppe Messina detta Maria Pia, finita in carcere; Anna Lisa Bianco, sospesa anche dalla carica di consigliere comunale a Trapani e posta ai domiciliari; la castellammarese Valentina Cruciata, collaboratrice amministrativa; il medico Antonino Sparaco, anche questi finito ai domiciliari, e gli altri collaboratori amministrativi professionali Attilio Bonavires, arrestato, e Nicola Ganci sottoposto a divieto di dimora a Trapani ed Erice.

L’operazione Aspide ha messo a soqquadro anche gli ambienti della politica non soltanto per l’arresto di Annalisa Bianco ma anche per quello del consigliere comunale mazarese Giovanni Iacono e il coinvolgimento di un altro esponente del massimo consesso civico trapanese, Gaspare Gianformaggio. I primi due sono stati sospesi dalla carica con un provvedimento del Prefetto.  E mentre da due giorni vanno intanto avanti gli interrogatori di garanzia dinanzi al Gip del tribunale di Trapani, Samuele Corso, vengono fuori altri particolari sulla mala-gestio che permeava alcuni ambienti dei piani alti dell’ASP trapanese. Secondo gli inquirenti  già da tempo i protagonisti o parte di essi rimasti coinvolti nell’operazione sapevano di essere intercettati. Tanto che appena la voce cominciò a spargersi vennero prese alcune precauzioni basilari. Gli indagati iniziarono a tenere muti e a debita distanza i cellulari dai luoghi in cui si incontravano e venne utilizzato il labiale per eludere eventuali videocamere. Luogo principale degli incontri divenne l’antibagno degli uffici dell’Asp anche quello del direttore sanitario Gioacchino Oddo. Le immagini lo hanno spesso colto a mimare discussioni con chi lo andava a trovare quando c’era da parlare di questioni delicate o a scrivere su alcuni foglietti. Indagati proprio per aver saputo dell’inchiesta sono Carlo Gianformaggio e Nicola Ganci che si sono premurati di informare Oddo.

Le fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno monitorato dal 2021 al 2022 giorno dopo giorno ogni azione di coloro i quali sono finiti al centro dell’inchiesta, scoprendo uno spaccato gravissimo fatto di atti contrari ai doveri d’ufficio da parte di dipendenti della stessa ASP. L’inchiesta è partita dopo la denuncia presentata in procura dal direttore amministrativo Sergio Consagra e del direttore sanitario Gioacchino Oddo che da denunciante si è così ritrovato denunciato.