Operazione Aspide. Anche sesso per una patente speciale. Accusato pure congiunto giudice

0
2641

A soli tre anni e mezzo dall’operazione ‘Sorella Sanità’, l’ASP Trapani subisce un altro terremoto ancora per corruzione ma anche per appalti pilotati, nomine illegittime e persino richieste di prestazioni sessuali per il semplice rilascio di una patente. tutto questo e altro ancora nella nuova operazione messa a segno ieri, sempre dalla Guardia di Finanza,  e che ha scandagliato numerose condotte illecite nell’amministrazione sanitaria trapanese. Le Fiamme Gialle sostengono di aver fatto luce su un collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi ed affidamenti di incarichi ai vertici delle strutture sanitarie trapanesi.

In una logica clientelare e un malcostume già avviati con la gestone dell’ex manager Fabio Damiani, imputato principale in ‘Sorella Sanità’ ed ora raggiunto nuovamente dalla misura degli arresti domiciliari. In carcere è invece finito Gioacchino Oddo, direttore sanitario sia nella gestione Damiani che in quella successiva di Zappalà. Lo stesso Oddo aveva preso ad interim il posto di Damiani, come direttore generale, dopo il suo arresto. Carcere anche per Giuseppe Messina, detta Maria Pia, funzionario agli affari generali che secondo le indagini, durante la sua permanenza al provveditorato dell’ASP, avrebbe favorito alcune aziende con appalti e proroghe. Per questo nel suo ufficio sarebbero arrivati gamberoni, aragoste, scampi e pesce spada da parte di Giovanni Fullone Iacono, amministratore della Iacono Servizi, azienda che si occupa anche di sanificazione. In questa vicenda è coinvolta anche la castellammarese Valentina Cruciata, collaboratrice della Messina. Iacono, personaggio molto noto anche negli ambienti calcistici, è stato sospeso dal prefetto dalla carica di consigliere comunale. Stesso provvedimento per Annalisa Bianco, presidente del massimo consesso civico di Trapani. La presidente del consiglio comunale trapanese, assieme ad Attilio Giuseppe Bonavires, entrambi candidati in una selezione per collaboratore amministrativo professionale di categoria D, è accusata di corruzione.

Secondo le indagini, infatti, la dirigente ASP Maria Pia Messina, presidente della commissione esaminatrice, avrebbe rivelato anticipatamente ai due candidati gli argomenti oggetto della prova d’esame. C’è di tutto fra i 17 indagati. Politici e amministratori comunali in carica, anche Gaspare Gianformaggio conigliere comunale a Trapani, imprenditori, dipendente di aziende che forniscono attrezzature sanitarie, dirigenti e dipendenti dell’ASP, medici, ingegneri, un ex presidente dell’ordine dei Medici e persino un congiunto di un giudice in servizio al tribunale di Trapani. I reati ipotizzati, per tutti, a vario titolo, sono corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa a ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.  Le indagini, avviate sulla regolarità di un bando di gara indetto dall’Asp di Trapani per la fornitura di ventilatori polmonari da destinare ai reparti di terapia intensiva, secondo l’accusa avrebbero fatto emergere “significative carenze e condotte distorsive nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza bandita, a  vantaggio della Althea SPA già contrattualmente legata all’Asp di Trapani.