E’ stata disposta la perizia psichiatrica per Damiano Torrente, il pescatore palermitano con piccoli precedenti, accusato di avere ucciso l’alcamese, di origini rumene, Ruxandra Vesco, e di averne poi occultato il cadavere. Più volte, durante le indagini, l’avvocato del quarantottenne, Alessandro Musso, aveva avanzato, invano, richiesta per effettuare la perizia. Adesso il tribunale ha deciso di far valutare a un perito la capacità o meno dell’imputato di intendere e di volere e anche quella di rilasciare dichiarazioni. Durante il dibattimento e le audizioni dei tesi, anche di quella della pubblica accusa, la misteriosa vicenda si sarebbe ingarbugliata.
Nessuno avrebbe visto mai Torrente assieme alla bella romena. L’unico che lo ha invece confermato in tribunale, un amico di Torrente, non sarebbe credibile in quanto i due si sarebbero conosciuti nel 2018, quando Ruxandra Vesco era morta da tempo. Inoltre il sacerdote che avrebbe spinto il pescatore a raccontare tutto i carabinieri, in aula, durante il processo, convocato come testimone, ha mantenuto il vincolo della segretezza della confessione. Lo psichiatra avrà adesso 60 giorni di tempo per valutare le condizioni dell’imputato e il processo riprenderà quindi a settembre.
Resta fitto il mistero su come Damiano Torrente fosse a conoscenza dell’esatto luogo in cui era stato nascosto il cadavere della donna che ad Alcamo abitava in via Scio e di cui non si avevano più notizie dall’ottobre del 2015. L’imputato avrebbe fornito una versione singolare asserendo che lui Ruxandra non l’avrebbe mai conosciuta ma che gli sarebbe stato indicato il posto del ritrovamento del corpo, in via Monte Ercta a Palermo, da una persona che gli avrebbe dato 2.000 euro per raccontare la vicenda.
Agli atti del processo sono state anche allegate tutte le denunce che Ruxandra Vesco aveva collezionato in tutta Italia. Era una truffatrice seriale che aveva un ‘cavallo di battaglia’: spillare denaro in cambio di allettanti promesse di posti di lavoro. Tanta la rabbia delle innumerevoli persone truffate da spingerle ad aprire una pagina Facebook denominata “Truffatrice ad Alcamo” e dedicata proprio a Ruxandra Vesco. Il marito della donna, un fabbro alcamese, e il figlio minorenne, si sono costituiti parte civili assistiti dall’avvocato Viviana Lipari.