Non è Denise la giovane rom individuata in Romania. Lo esclude l’esame del DNA

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Possibile che in Italia bambini spariscano così e per più di 17 anni non se ne sappia più nulla? Purtroppo è un dato di fatto e la vicenda di Denise Pipitone, fra l’altro, non è l’unica e forse non sarà neanche l’ultima. Le speranze della madre della bimba mazarese rapita in via La Bruna il primo settembre del 2004, non finiscono mai. E’ stata proprio lei, Piera Maggio, a rendere noto che sono stati effettuati gli accertamenti biologici su una rom che era finita al centro della vicenda dopo che la trasmissione televisiva «Storie Italiane» aveva trasmesso un video in cui si vedevano due amiche che chiamavano Denisa una ragazza che invece si chiamava effettivamente Antonia. L’esame del DNA ha dato una nuova mazzata alla famiglia della bimba scomparsa: quella ragazza non è Denise Pipitone, al di là di ogni ragionevole dubbio.

“Gli avvocati Giacomo Frazzitta e Ottavia Villini, a seguito delle diverse segnalazioni nel corso dell’ultimo anno pervenute a Piera Maggio e allo studio dell’avvocato Frazzitta che indicavano tale Antonia Cerasela come la possibile Denise Pipitone, hanno proceduto, attraverso una operazione internazionale, nell’ambito delle indagini difensive, a prelevare campioni di sostanza biologica alla donna, con il suo consenso, dopo averne localizzato la posizione in Romania” ha raccontato Piera Maggio. In seguito con la collaborazione della genetista Marina Baldi, si è proceduto al campionamento e alla comparazione delle sostanze biologiche prelevate alla ROM con il DNA di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi, madre e padre di Denise Pipitone; comparazione che ha dato esito assolutamente negativo. Il mistero rimane sempre tale e quale. Nessuno può ipotizzare che fine abbia atto Denise, oggi 21enne, ma di certo i rapitori, o chi ha collaborato a far sparire la ragazza, vanno in giro in assoluta libertà.