“No a demolizioni di case abusive”, lettera di Caldarella a presidente consiglio comunale alcamese

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La proposta per cercare di salvare dalla demolizione 22 immobili abusivi e le relative soluzioni sono contenute in una lettera inviata ieri dal consigliere comunale Ignazio Caldarella al presidente del consiglio comunale di Alcamo. La demolizione è contenuta in una delibera che presto andrà all’esame del consiglio comunale. Dovrebbero essere demoliti sette immobili su sentenza del giudice. I dieci immobili ricadenti all’interno di aree con vincoli urbanistici. Cinque possono essere dichiarati di prevalente interesse pubblico e quindi il Comune potrebbe destinarli a scopi sociali, di cui solo uno si potrebbe concedere in diritto di abitazione a chi l’ho ha costruito e lo abita dietro pagamento di un canne mensile. Si tratta di immobili già acquisiti, da diversi anni, al patrimonio del Comune per i quali si è instaurato un braccio di ferro con gli abusivi. Nl caso di demolizioni sarebbero i primi dopo la prima legge di sanatori varata nel 1985.

Va sottolineato che Caldarella, esperto in materia di abusivismo edilizio, ha fondato sei anni fa un comitato del quale fanno parte  una sessantina di alcamesi che hanno costruito abusivamente e che non intendono perdere l’immobile costruito con sacrifici. “Ritengo  che la pronuncia di demolizione sentenziata dal giudice- sostiene Caldarella- riferita al reato di abuso potrebbe essere superata nel caso in cui il Comune verificasse la possibilità di eventuali condizioni di sanabilità fiscale prevista dalla legge”.

Nella lettera Caldarella propone in alternativa un emendamento, citando leggi sul diritto di abitazione, da sottoporre al consiglio comunale. Nei quattro punti dell’emendamento viene chiesta, fra l’altro, la dichiarazione di prevalente interesse pubblico al mantenimento degli edifici con l’impegno del Consiglio di reperire le aree interessate dai vincoli all’interno del redigendo Piano regolatore generale. Intano il Comune ha perso tutte le cause civili, iniziate dall’avvocato Alessandro Finazzo nel 2019, con le quali aveva chiesto a un centinaio di abusivi il pagamento per l’occupazione sine titulo dell’immobile acquisito al patrimonio comunale. Si trattava del pagamento di una sorta di affitto. La cifra più consistente, 67 mila uro, ad una famiglia che abita in contrada Pigne di don Fabrizio.

L’argomento demolizioni arriverà presto in consiglio comunale poiché la Terza commissione ha, infatti, esitato la proposta della giunta. Sarebbero circa 300 gli immobili che si trovano in questa situazione. La Procura della repubblica ha inviato al Comune di Alcamo, e non solo, solleciti per le demolizioni. Dal 1985 al 2003 con le varie leggi di sanatoria sono state presentate 12 mila e 500 domande per mettersi in regola.  Ne restano da esitare circa 2 mila.