‘Nerina’ avvelenata a Kartibubbo con altri cani. Parole dure del sindaco di Campobello di Mazara

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Non dava fastidio a nessuno, era molto docile e faceva puntualmente festa a chi villeggiava nella struttura. Qualcuno, invece, chissà per quale barbaro motivo, ha deciso di avvelenarla e Nerina è morta senza potere essere aiutata. La carcassa della bestiola, regolarmente sterilizzata e microchippata dal comune di Campobello di Mazara, è stata rinvenuta dagli agenti della Polizia Municipale a seguito di una segnalazione da parte dei volontari dell’associazione “A… Fido”, a cui Nerina era stata affidata.

La cagnolina, era accudita con grande amore e dedizione da un ospite del villaggio turistico Kartibubbo. E’ morta per avvelenamento assieme ad altri tre cani randagi, due dei quali al momento risultano dispersi. Il sindaco campobellese Giuseppe Castiglione ha espresso indignazione per l’episodio di avvelenamento di cani avvenuto nel villaggio che sorge nella frazione balneare di Torretta Granitola. La polizia municipale, oltre ad aver immediatamente avviato le indagini, sta eseguendo un’attività di bonifica del territorio, nel tentativo di individuare eventuali altre esche abbandonate di bocconcini avvelenati. La carcassa di Nerina è stata sequestrata per essere trasferita all’istituto zooprofilattico di Palermo per gli accertamenti del caso. Insomma per appurare se effettivamente, come sembra, sia stata uccisa dal veleno e da quale tipo.

“Non posso che condannare con fermezza un gesto tanto crudele che denota una grave e purtroppo ancora diffusa forma di inciviltà – ha detto il sindaco Castiglione – che vanifica gli sforzi compiuti dai volontari che quotidianamente si adoperano, supportando l’Amministrazione comunale nelle attività di tutela degli animali abbandonati e di contrasto al fenomeno del randagismo. Il nostro è un territorio – ha aggiunto il primo cittadino campobellese – abbastanza vasto ed è perciò fondamentale che anche i cittadini facciano la propria parte, segnalando subito ogni potenziale situazione di rischio e, soprattutto, evitando di abbandonare gli animali”.