Movida selvaggia. La Uil: “Nel Trapanese pochi i controlli”

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“Sono necessari più controlli di polizia e un maggiore impiego di risorse nel controllo dei territori del Trapanese. Quanti si riferiscono a questo sindacato ci raccontano sempre più spesso di episodi in tutta la provincia relativi ad aggressioni, spesso ai danni dei più giovani, da parte di bande formate per lo più da altri giovani”. Il segretario generale della Uil di Trapani Tommaso Macaddino lancia un appello alle istituzioni deputate sul territorio “affinché si crei una strategia ad hoc per contrastare il fenomeno della cosiddetta “mala movida”, anche con il coinvolgimento propositivo delle parti sociali e dei sindacati di categoria – aggiunge Macaddino. Fino ad oggi i risultati non sono stati pari alle attese comunicate dalla prefettura di Trapani nel corso delle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La mala movida ormai è generalizzata sul territorio italiano. Per esempio Palermo è diventata una sorta di Far West e tante perone dei comuni vicini oggi evitano di andare la sera per divertimento nel capoluogo siciliano. Altro aspetto la musica sparata all’aperto ad altissimo volume e nonostante denunce e appelli latitano controlli e sequestri di strumenti musical. Anche se le forze dell’ordine mettono il massimo impegno nel loro lavoro, spesso si trovano a essere in pochi a causa delle carenze d’organico. “Occorre pertanto pensare a delle strategie che possano contrastare il clima di insicurezza venutosi a creare, affiancando all’indispensabile dispiegamento di maggiori controlli anche altre azioni sul piano sociale ed educativo”. Dice Magaddino. La Uil – conclude il segretario generale trapanese –  è come sempre disposta al dialogo e al confronto costruttivo”.