Morte maresciallo Lombardo, legale e perito dei figli rinunciano al mandato

0
371

Si tingono di altro giallo le indagini riaperte sulla misteriosa morte dell’ex maresciallo dei carabinieri, Antonino Lombardo, ritrovato morto, nella caserma Bonsignore di Palermo, il 4 marzo del 1995. L’ex comandante della stazione carabinieri di Terrasini, secondo le indagini dell’epoca, si sarebbe suicidato. Insano gesto cui però non hanno mai creduto i figli, Fabio e Rossella. Il caso nel 2021 arrivò alla commissione parlamentare antimafia.

Adesso il nuovo colpo di scena.  Alessandra Delrio, avvocato del foro di Sassari ma originaria di Alcamo, legale dei figli del maresciallo Lombardo, e un consulente tecnico di parte, Katia Sartori, hanno deciso di rinunciare al mandato. La notizia risale a fine dicembre ma è stata confermata soltanto adesso da Delrio e Sartori.

Alla base della decisione le recenti dichiarazioni di Fabio e Rossella Lombardo, rese alla procura di Palermo, e che addosserebbero responsabilità su alcuni carabinieri e su alcuni inquirenti dell’epoca. L’avvocato Delrio ha quindi specificato che “le dichiarazioni su eventuali responsabilità dei carabinieri, non possono scaturire dall’incarico da me svolto”.

La criminologa Sartori dice che non può che “prendere le distanze da tutto quello che sta succedendo mediaticamente nelle ultime settimane. Alcune dichiarazioni non appartengono alle conclusioni da me scritte. Sono assolutamente certa di aver svolto la mia consulenza con oggettività ed imparzialità, cercando di dare riscontri ed elementi chiari, precisi e concordanti. Nella mia perizia non ho mai indicato possibili responsabili”.

Il maresciallo Antonino Lombardo fu trovato morto all’interno di una Fiat Tipo di servizio. Nella mano destra una Beretta calibro 9. Sul sedile accanto, a pochi centimetri dal corpo insanguinato, un biglietto bianco che stranamente non venne raggiunto dal sangue.  Uno dei tanti misteri di un suicidio al quale in tanti non hanno creduto. Un altro gallo la pec inviata il 24 maggio del 2021 al comando provinciale carabinieri di Palermo e firmata da un medico calabrese, poi risultato all’oscuro di tutto.

“Stante un clima di altissima tensione intercorrente tra chi scrive, i carabinieri di Catanzaro e la sorella dei vostri colleghi, ovvero Fabio e Rossella Lombardo, – si leggeva nel testo – si prega di invitare gli stessi a non effettuare spostamenti da Messina a Catanzaro perché verrebbero valutati da chi scrive in un’ottica di crescente sfida e nocumento alla mia persona”. Guarda caso tale mail arrivò non appena Fabio e Rossella Lombardo si erano attivati per tentare di riaprire le indagini sulla morte del padre e dopo che il giornalista Massimo Giletti aveva cominciato ad occuparsi del caso.