Non è stata ancora fissata la data dell’autopsia sul corpo di Paola Cacciatore, la ventiduenne alcamese rinvenuta cadavere nella stanza di un B&B di via Manzoni, in pieno centro storico. La ragazza, che lavorava saltuariamente in un panificio, si era allontanata da casa il giorno prima, dicendo che andava a trovare un’amica. Da quel momento avrebbe spento il telefono. In quella stanza della struttura ricettiva la polizia non ha trovato alcun segnale di effrazione agli infissi e nemmeno di intromissione di altre persone. L’ispezione cadaverica sul corpo non lascerebbe dubbi ma, per fare definitivamente chiarezza, si attendono gli esiti dell’esame autoptico che verrà eseguito la prossima settimana presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.
La vicenda ha scosso la comunità alcamese anche perché la ragazza faceva parte di quella famiglia che, mesi fa, aveva reso pubblica la sua disperazione per lo sfratto ottenuto. Problemi economici per trovare una nuova casa che poi arrivò proprio grazie a quell’accorato appello lanciato nel nostro telegiornale da papà Dino e da mamma Anna. La società civile si è quindi messa in movimento per sostenere le spese necessarie alla sepoltura e all’ottenimento di un loculo. E’ partita una raccolta fondi lanciata da un esercizio commerciale del Viale Europa mentre anche alcune parrocchie si sono messe in moto per aiutare la famiglia Cacciatore. Un contributo dovrebbe arrivare anche dal comune di Alcamo e un aiuto da parte dell’agenzia funebre che si occuperà di funerale e sepoltura.
Alcamo comunque ancora si interroga su quanto accaduto e sul disagio sociale e interiore che, di questi tempi, diventa sempre più ampio. Paola era una ragazza intelligente. Nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia aveva studiato, e con profitto, al liceo classico. Sognava quindi una laurea e per cercare di sostenere le spese universitarie stava provando a lavorare. I suoi sogni sono stati però interrotti lunedì scorso in quel B&B di via Manzoni.
