Le antiche e sentitissime processioni della Settimana Santa quest’anno saranno autorizzate o salteranno come nelle ultime due occasioni? Il vicario generale della diocesi di Trapani, don Alberto Genovese, è stato alquanto cauto nel dare anticipazioni: “Al momento abbiamo stilato il programma dei riti quaresimali attenendoci alle norme vigenti. Non siamo in grado di prevedere – ha detto – come si evolverà la situazione pandemica nelle prossime settimane e in ogni caso aspettiamo le indicazioni dei Vescovi di Sicilia e delle autorità preposte”. “Non dobbiamo illudere la cittadinanza ma abbiamo speranza – ha fatto eco il presidente dell’Unione Maestranze dei Misteri, Giovanni D’Aleo”.
Intanto a causa delle limitazioni imposte per il contenimento del covid, anche quest’anno il programma delle “scinnute” dei sacri gruppi che compongono l’antica processione dei “Misteri” di Trapani subisce un cambiamento rispetto alla tradizione plurisecolare con un intenso programma che consentirà comunque ai trapanesi di vivere ugualmente con forte partecipazione spirituale il tempo di quaresima. Il vicario generale della Diocesi, che è anche rettore della Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, ha presentato il fitto calendario delle “scinnute” che vedrà protagonisti tutti i gruppi dei “Misteri” con un elemento importante che segna il graduale ritorno alla normalità: grazie all’allentamento delle misure sanitarie, quest’anno torneranno a suonare le bande con esecuzioni musicali a partire dalle ore 18.15 mentre alle 19 è previsto il momento di preghiera nella Chiesa del Purgatorio che sarà riservato a 60 persone, secondo gli elenchi predisposti dai capi-console di ogni ceto.
“Il programma della Quaresima inizierà poi il mercoledì delle ceneri con il vescovo, in Cattedrale, in preghiera per la pace – ha detto don Genovese –; l’anelito alla pace sarà la costante di ogni momento di preghiera che vivremo qui al Purgatorio. Vivremo la Passione di Cristo che i gruppi dei ‘Misteri’ rappresentano unendoci alla passione del popolo Ucraino e di tutti i popoli che vivono il dramma della guerra”.