Non era per nulla difficile ipotizzare che mercoledì scorso, nella Sicilia occidentale scoppiasse l’inferno di fuoco. Le previsioni, d’altro canto, erano più che chiare: temperature elevate e fortissime raffiche di scirocco. Alla luce di ciò appare di difficile comprensione la cessazione del raddoppio turni per i vigili del fuoco proprio a partire dalle 8 del mattino di mercoledì scorso.
La decisione, dopo un incontro con i vertici della protezione civile regionale, è stata comunicata al tutto il corpo, dal comandante regionale Sergio Inzerillo, con nota numero 26109 del 3 agosto, proprio alla vigilia di un mercoledì terribile per diverse zone del palermitano e del trapanese. E’ stato comunque autorizzato un rinforzo del dispositivo ordinario con alcune squadre anti incendi boschivi.
Il raddoppio turno e quindi lo stato di emergenza era stato attivato il 31 luglio scorso con l’entrata in servizio di squadre aggiuntive di vigili del fuoco che sono state invece sciolte proprio alla vigilia del mercoledì infernale. Una scelta probabilmente poco ponderata e dettata dai costi che il ministero deve sostenere per lo straordinario dei vigili del fuoco.
E dire che martedì scorso erano sbarcati a Palermo dieci moduli operativi composti da personale specializzato e automezzi attrezzati provenienti da Piemonte, Lombardia e Friuli. Un potenziamento del dispositivo di soccorso previsto almeno fino alla giornata di oggi ma che sembrerebbe in contrasto con il raddoppio dei turni per i vigili del fuoco di stanza in Sicilia.