Mega mattatoio a Partinico, arriva Piantedosi. Apertura imminente come 5 anni fa? (Interviste)

0
465

Cinque anni fa, durante l’ennesima visita istituzionale al mattatoio intercomunale di Partinico, una delegazione dell’UDC, guidata dal deputato regionale Vincenzo Figuccia, adesso esponente della Lega, affermò quasi con disarmante certezza che entro l’anno il più grande mattatoio del mezzogiorno d’Italia sarebbe entrato in funzione. Poi, a fine 2019, l’accordo fra i comuni di Partinico e di Alcamo per garantire l’approvvigionamento idrico alla struttura: un litro e mezzo al secondo dal pozzo Rakali, che si trova in territorio partinicese ma che era di esclusivo utilizzo al momento di Alcamo. Sono trascorsi altri cinque anni e ieri la struttura di contrada Sant’Anna, che sorge nei pressi della statale 113, alle spalle della centrale elettrica, ha ricevuto l’ennesima visita istituzionale. Stavolta addirittura da parte del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, che non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, e del presidente della regione, Renato Schifani. Una mega-struttura, in grado di macellare carni provenienti da un vasto territorio a cavallo di due province, quella di Trapani e quella di Palermo, che ha da sempre attraversato un iter estremamente tribolato.  Se ne parla da circa trent’anni. I lavori erano stati affidati a un’impresa edile di Michele Ajello, poi confiscata per mafia. Anche l’ingresso degli amministratori giudiziari provocò qualche inghippo con diatribe economiche con ditte locali per la fornitura del materiale. L’entrata in funzione del maxi-mattatoio avrà ancora bisogno di alcuni importanti passaggi. In primis il potenziamento dell’adiacente centrale elettrica per fornire agli impianti la grande energia necessaria al loro funzionamento. I tempi potrebbero essere ancora abbastanza lunghi. Di certo per le istituzioni, dopo il sopralluogo di ieri, resta la soddisfazione per il nuovo punto messo a segno contro la criminalità organizzata.