Marsala. Immigrazione clandestina e contrabbando, Cassazione conferma condanne.

0
599
Uno dei gommoni fermati dalla GdF

Una delle cinque condanne in appello dovrà essere rimodulata mentre le altre quattro sono state confermate. Questo il verdetto della Cassazione sulla sentenza dello scorso 5 febbraio della corte d’appello di Palermo relativa al processo scaturito dall’operazione «Sea Ghost». Si tratta dell’operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Marsala contro un’organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla tratta di esseri umani e al contrabbando di sigarette estere. In secondo grado, erano stati condannati il marsalese Angelo Licciardi, 64 anni, pregiudicato, al quale era stata ridotta la condanna da 12 anni a 8 anni e 4 mesi di carcere, Sergio Carpentieri, 55 anni, di Favignana, al quale in appello la pena fu ridotta di cinque mesi e i tunisini Nizar Zayar, di 41 anni (22 anni di carcere più una multa di 550 mila euro), e Montasar Bouaicha,
di 34 (10 anni e 7 mesi, con un milione e 350 mila euro di multa), e Giuseppa Randazzo, marsalese di 51 anni, condannata a tre anni. La donna, rappresentante legale di una cooperativa agricola, provvedeva, secondo l’accusa, alla stipula di fittizi contratti di lavoro dipendente per consentire ai clandestini di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno per motivi di lavoro e di percepire indebite indennità di disoccupazione. Dall’inchiesta delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Dda di Palermo, è emerso che mediamente ogni clandestino trasportato per il viaggio dal nord Africa alle coste siciliane pagava da tre a 8mila dinari tunisini (vale adire da 1500 a 4000 euro). I guadagni lievitavano ulteriormente grazie al contrabbando di sigarette estere che procurava un profitto di almeno 25mila euro a viag-gio. Durante l’indagine, avviata nel 2016, la Guardia di finanza ha intercettato in mare 5 «viaggi fantasma», arrestato in flagranza di reato 6 scafisti e sequestrato 990 chili di sigarette di contrabbando e tre gommoni.