Sette anni di carcere per l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta; sei anni e mezzo per Ettore Morace, all’epoca ai vertici della Liberty Lines, e per Massimo Finocchiaro, ex collaboratore di Crocetta ed ora assessore al comune di Messina. La richiesta di condanne è stata avanzata dalla procura di Palermo nell’ambito del processo scaturito dall’operazione anti-corruzione Mare Monstrum che nel 2017 portò ad arresti, anche eccellenti, e a numerosi avvisi di garanzia fra Trapani, Palermo e Messina. La procura ha chiesto anche una multa di 400mila euro per la compagnia marittima tuttora di proprietà della famiglia Morace. Secondo l’accusa la Regione, con il suo governatore dell’epoca, Crocetta appunto, avrebbe ‘cucito’ un bando su misura, in cambio di tangenti, che avrebbe consentito alla compagnia Ustica Lines, poi divenuta Liberty Lines, di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori. Sempre con lo stesso fine sarebbe, poi, arrivata una proroga del servizio nel 2017 in cambio di un contributo elettorale di 5 mila euro con cui Morace finanziò il movimento politico dell’ex presidente della Regione “Riparte Sicilia”. Il processo tornerà in aula il prossimo mese di ottobre le arringhe degli avvocati difensori Vincenzo Lo Re, Giovanni Di Benedetto, Marcello Montalbano e Nunzio Rosso. L’entità della richiesta di condanna avanzata dal PM per Ettore Morace, figlio di Vittorio fondatore della compagnia ed ex presidente del Trapani Calcio, ha sorpreso i legali dell’armatore, Giovanni Di Benedetto e Marco Siragusa. “Una condanna – dicono -che risulta fondata sulla valorizzazione di circostanze estranee al procedimento e sulla trasformazione di un finanziamento lecito, di importo peraltro contenuto, non seguito da alcuna condotta illecita posta in essere dal Presidente Crocetta, in una inesistente fattispecie corruttiva. Il tutto in una vicenda in cui – concludono i due avvocati – né Morace né la Liberty Lines hanno tratto alcun vantaggio”.