Malasanità, l’Asp dovrà risarcire per morte di un marsalese. Era caduto dal letto in corsia

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Non tempestiva o non corretta diagnosi. Il Tribunale di Marsala ha condannato l’Asp di Trapani a risarcire i genitori e il fratello di Giovanni Arena, 42 anni, deceduto nel 2017 dopo essere stato all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Secondo quanto raccontato dai familiari, durante il ricovero i sanitari del nosocomio marsalese avrebbero sottovalutato i postumi di un trauma toracico che il paziente si era provocato per una caduta dal letto dell’ospedale in cui già era ricoverato: la stessa, infatti, gli avrebbe provocato inoltre un ematoma toracico destro evidenziato solo tre giorni dopo la caduta.

Secondo le valutazioni dei tecnici nominati per l’accertamento tecnico preventivo “quando era stata eseguita la Tac, probabilmente si sarebbero potuto procedere ad una valutazione clinica del paziente più accurata e un accertamento radiologico, avrebbe potuto mettere in evidenza l’incremento dimensionale di un già preesistente versamento pleurico, stimolando un iter diagnostico relativo a tale processo patologico”. Malasanità in provincia di Trapani che, ai nostri giorni, potrebbe anche essere alimentata dall’organizzazione di ospedali, ambulatori e servizi. In tal senso, proprio alcune settimane fa era giunto l’appello dei medici dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani che avevano denunciato i molteplici disagi che coinvolgono il personale sanitario: solo 6 su 14 unità previsti, costretti a fare turni massacranti anche di 12 ore, locali strapieni di pazienti che aspettano di essere visitati, attese snervanti.

La media giornaliera di accessi al pronto soccorso dell’ospedale trapanese è di 80 utenti, un numero che aumenta in particolari giornate. Di circa un mese fa la notizia di un paziente giunto al pronto soccorso del S’Antonio Abate di Trapani per una frattura e lasciato ad attendere per diverso tempo a causa dell’innumerevole numero di pazienti in sala e la presenza di un solo medico operativo. Gli specialisti dell’area media di emergenza, distribuiti nei diversi ospedali della provincia trapanese, dovrebbero essere 82, secondo la pianta organica dell’Asp: sono invece 26.