Linee ferroviarie dismesse e strade minori come infrastrutture prioritarie per la creazione di una rete di trasporto alternativo a basso impatto ambientale, nota come «mobilità dolce». nell’ambito dell’iniziativa della Regione è nata l’idea di convertire la linea ferroviaria dismessa di epoca fascista «Kaggera – Vita – Salemi» in una «linea verde» o «greenway», un percorso ciclabile e pedonale, facilmente percorribile, che si snoda attraverso un paesaggio incantevole che racconta la storia del territorio di Calatafimi-Segesta dall’antichità fino ai giorni nostri. Una continua scoperta che consente di conoscere eccezionali testimonianze storiche, archeologiche e geologiche e di ammirare rigogliosi aranceti e oliveti, manufatti legati alla vita contadina e opere di ingegneria civile connesse al funzionamento della tratta ferroviaria. La greenway permetterà di raggiungere il santuario di Contrada Mango nel Parco Archeologico di Segesta; gli splendidi e poco noti Giardini del Kaggera; la Stazione dismessa Ponte Patti; le fontane di Contrada Canale e Rio; i gessi di contrada Margi e il sacrario di Pianto Romano. Lungo il percorso che dalla calatafimese Kaggera raggiunge Salemi attraverso la vecchia linea ferrata, dismessa da decenni, sono presenti vari manufatti architettonici connessi al funzionamento della stessa tratta ferroviaria: caselli, gallerie, sottopassi, un lungo muro di contenimento in pietra, ad archi ciechi, e ponti rettilinei o con curvatura che conservano intatto il loro valore ingegneristico e architettonico. Tra questi di particolare pregio sono il ponte in muratura a cinque arcate con ringhiera in ferro e balconi con balaustre in mattoni, realizzati per ragioni di sicurezza, e il ponte in muratura con unica arcata e ringhiera in ferro, che conserva il tondo con il fascio littorio e l’indicazione dell’anno di costruzione, il 1929. Uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia dell’intera area è il Mulino dell’Arciprete, recuperato da un privato grazie a un finanziamento del G.A.L. Elimos. Da non sottovalutare infine le bellezze paesaggistiche e artistiche di Vita, il più piccolo comune della provincia di Trapani e il più alto dopo Erice.