Libero Consorzio, Cerami va rimosso. Safina: “Nomina in contrasto con pareri legali”

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In quanto magistrato in pensione non può essere nominato commissario straordinario di un Libero Consorzio Comunale. Lo prevvederebbe un parere dell’ufficio legale della Regione che però non è stato rispettato dal governo regionale. A sollevare dubbi sulla regolarità della nomina di Raimondo Cerami a capo dell’ex provincia regionale di Trapani è stato il deputato regionale del PD, Dario Safina. Insomma il commissario andrebbe rimosso come scrive il componente di Sala d’Ercole al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore alle Autonomie locali, Andrea Messina.

“L’ennesima proroga che scadrà il prossimo 31 agosto – ha spiegato Safina che fra l’altro è anche un avvocato – non tiene conto di un parere dell’ufficio legislativo e legale della stessa Regione Siciliana che lo scorso 5 gennaio ha sottolineato che, come da normativa, il commissario straordinario debba essere scelto “fra i funzionari direttivi dell’assessorato regionale…” oppure “tra i dirigenti, aventi professionalità amministrative, dell’amministrazione della Regione” (…) “o dello Stato”. Lo stesso ufficio legale – ha continuato il parlamentare regionale del PD – condividendo per altro le perplessità manifestate dal Dipartimento regionale delle Autonomie Locali, ha scritto che le norme che regolano lo status di magistrato sono contenute nell’ordinamento giudiziario mentre gli incarichi extragiudiziari vietati o ammessi, sono elencati in una circolare del 2015”. Tutte disposizioni conformi al principio della separazione dei poteri, rispetto soprattutto “all’attività di amministrazione attiva, costituente l’oggetto dei compiti di un commissario straordinario del Libro Consorzio”.

“Inoltre, come si legge ancora nel parere del 5 gennaio, il deputato Dem, l’organizzazione della magistratura non ha alcuna analogia con le altre categorie di lavoratori pubblici, non esistendo per altro al suo interno il ruolo di ‘dirigente”. Insomma secondo Safina, non soltanto l’incarico di Raimondo Cerami non poteva essere rinnovato ma addirittura l’ex magistrato, proprio perché tale, mai avrebbe potuto ricoprire tale ruolo. “Nonostante norme e pareri legislativi, invece – ha concluso Dario Safina – Cerami guida il Libero Consorzio dei Comuni trapanesi ormai da quasi sette anni e in pieno contrasto con quanto stabilito dall’ufficio legale della stessa Regione”. Da qui la richiesta al governo Schifani di annullamento in autotutela della procedura di nomina di Raimondo Cerami quale Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Trapani e la necessità di procedere alla nomina di altra figura nella medesima funzione