‘Kartibubbo’, confisca definitiva a Di Giovanni. Sottratto patrimonio da 100 milioni

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Torna a diventare definitiva la confisca dei beni per Calcedonio Di Giovanni, il noto imprenditore monrealese con grossi interessi nel trapanese. Tra le altre cose ha costruito il Kartibubbo Village a Campobello di Mazara ed aveva anche avviato mire imprenditoriali a Petrosino. La confisca, ad onor del vero, era già diventata definitiva nel giugno dello scorso anno ma Di Giovanni aveva fatto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha però adesso rigettato il ricorso e o beni dell’imprendiotre monrealese sono stati confiscati definitivamente. Si tratta di un patrimonio di 100 milioni di euro. Sigilli sono stati apposti ad appartamenti, terreni, conti correnti bancari, aziende tra le quali il complesso turistico alberghiero di Campobello di Mazara, il Kartibubbo Village, “dove – secondo le indagini – risultano essere stati ospitati boss mafiosi del calibro del capo mandamento di Mazara del Vallo”.

Il procedimento di prevenzione era stato avviato dalla Dia nel 2014. Di Giovanni, “secondo ricorrenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, era portatore di interessi delle cosche mafiose siciliane attraverso artificiosi meccanismi fraudolenti mediante i quali – si legge nel provvedimento – aveva accesso a cospicui finanziamenti pubblici nazionali e comunitari coinvolgendo nei propri progetti individui vicini ad un noto latitante mafioso”, sostengono i magistrati. Tra i beni confiscati al patron del Kartiubbo Village anche alcune società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in articolate operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali. Calcedonio Di Giovanni, nel corso delle varie inchieste, è stato indagato anche per 16 reati tra abusi edilizi, truffe, furti di energia elettrica, sempre collegati all’attività di imprenditore edile e a violazioni della normativa edilizia.