Immigrazione clandestina. Indagini e arresti della Finanza anche in provincia di Trapani

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Coinvolta anche la provincia di Trapani nell’operazione contro l’immigrazione clandestina tra la Sicilia e la Toscana. Sono quattro le province siciliane, Agrigento, Trapani, Caltanissetta e Messina – e quella di Siena, in Toscana, coinvolte nell’operazione, denominata Charon, effettuata dalla  Guardia di Finanza, che ha arrestato 10 persone accusate di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.  I militari della Fiamme Gialle  hanno individuato e arrestato i componenti di una banda transnazionale, composta da cittadini italiani ed extracomunitari, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con collegamenti, almeno di alcuni degli indagati, con ambienti del terrorismo internazionale. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura del capoluogo siciliano. Le indagini confermano la capacità delle organizzazioni criminali a carattere transnazionale di offrire, nel settore dei traffici di esseri umani, nuovi servizi volti a rendere le traversate più sicure, ovviamente in cambio di retribuzioni maggiorate con lauti guadagni.

Nell’organizzare  trasporti di immigrati nordafricani tra la Tunisia e le coste trapanesi e/o agrigentine della Sicilia in grado di sostenere l’elevato costo dell’esclusivo transito a bordo di veloci e funzionali gommoni, spesso, intenzionati a sottrarsi alle ricerche delle autorità di polizia tunisina. Il lavoro dell’organizzazione criminale non si concludeva con lo sbarco, ma comprendeva anche l’assistenza volta a garantire la permanenza illegale dei migranti nel territorio dello Stato. E’ stato accertato che il principale responsabile dell’organizzazione ed altri membri della stessa hanno ospitato in provincia di Trapani, e poi aiutato a fuggire in Tunisia, un soggetto, con collegamenti con ambienti terroristici, destinatario di mandato di cattura europeo, spiccato dall’autorità giudiziaria della Germania.

Le indagini condotte dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Agrigento, tramite intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, osservazione dei soggetti d’interesse investigativo anche tramite riprese video, monitoraggio degli spostamenti degli indagati e varie attività finalizzate a reperire elementi di riscontro alle ipotesi investigative, come controlli in mare, con l’ausilio di unità navali del corpo, sequestri ed acquisizione di documenti. Dall’incrocio delle investigazioni è scattata l’operazione.