‘Giornata del Rifugiato’, Sicilia sempre accogliente e in prima linea

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Ricorre oggi, 20 giugno, la Giornata Mondiale del Rifugiato: evento celebrativo istituito nel 2001 dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei migranti, persone in fuga dalla guerra e dalla povertà in cerca di protezione e sicurezza. Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951 il rifugiato è colui che “temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione del suo Paese”.

Attualmente in questa condizione si trovano oltre 82 milioni di cittadini nel mondo. Quest’anno la giornata ci tocca particolarmente perché negli ultimi 10 mesi anche l’Italia si è trovata a gestire, oltre ai fenomeni migratori costanti e continui dall’Africa, due emergenze gravi e complesse.La prima è iniziata l’estate scorsa dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani: da quel momento in poi, infatti, chi è riuscito a fuggire, ha trovato accoglienza in molti Stati europei, tra i quali l’Italia. La seconda emergenza è invece più attuale, quella cominciata lo scorso mese di cittadini di quella nazione  hanno abbandonato la loro terra, cercando ospitalità in tanti Paesi europei.

Anche la Sicilia ha risposto a questa “gara di solidarietà” europea: pulman, carichi di cibo, medicinali e vestiario, sono partiti dall’isola verso la Polonia e l’Ucraina per poi ritornare insieme ai rifugiati. Lo scorso maggio un volo charter, con a bordo 63 minori provenienti da alcuni orfanotrofi ucraini, è atterrato all’aeroporto di Trapani-Birgi. Per l’occasione, sono state individuate quattro strutture di cui due in provincia di Trapani (la prima ad Erice e l’altra nei locali della casa salesiana di Alcamo). Sono tante le iniziative che ogni anno vengono organizzate, anche nel trapanese, in occasione della ricorrenza di oggi e nei giorni a venire come a Campobello di Mazara dove, mercoledi 22 e giovedi 23, nell’ambito del progetto “Diamo un calcio al razzismo”, si terranno alla villa comunale momenti di sport, confronto e testimonianze dedicati all’accoglienza e all’integrazione