Gibellina, una processione per invocare la pioggia

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Che bella giornata. E’ il titolo del film di Checco Zalone, uscito nel 2011. Che bella giornata aprendo in Sicilia finestre e balconi ogni mattina e guardando verso il cielo. Ma sono veramente belle giornate? A questo interrogativo la risposta è no. In Sicilia non piove da due mesi e mezzo, effetto questo dei cambiamenti climatici dove da tutte le parti del mondo arrivano allarmi sotto forma di scioglimento dei ghiacciai, apocalittici incendi come quello ancora non domato in Australia. Tempeste in Europa nei giorni scorsi in Inghilterra, Francia e Scozia. L’inverno che stiamo vivendo è uno dei più caldi di sempre. La siccità sta spaccando la terra. Sta facendo calare drasticamente il livello delle sorgenti e pozzi privati. Sta facendo fiorire, con largo anticipo, piante e fiori. Agricoltura in ginocchio nelle campagne tra Trappeto, Partinico e Alcamo e grandi preoccupazioni da parte degli operatori. Gli invasi, grazie alle piogge di novembre, sono quasi pieni ma continuando di questo passo dopo l’estate il livello è destinato a calare paurosamente. Che bella giornata o meglio dire che grande disgrazia. E allora non resta che affidarsi al buon Dio implorandolo di aprire le cataratte del cielo. L’ultima iniziativa arriva da Gibellina dove il parroco, Marco Laudicina ogni mattina durante la messa recita la seguente preghiera: “O Dio dal quale tutte le creature ricevono vita, dona alla terra assetata il refrigerio della pioggia. Amen”. Durante la benedizione così recita: “Che il Signore sia con voi e che torni a piovere”. Giovedì scorso lo stesso parroco ha deciso di fare una processione con il santissimo Crocifisso portato a spalla dagli agricoltori”. Stesso tipo di processione non veniva effettuata dal 1990. Abbeveratoi a secco come non succede nemmeno nel mese di agosto è lo scenario della tragedia, provocata dall’assenza di piogge.